Israele, Netanyahu dimesso dall’ospedale dopo il malore. Ma i media non credono alla diagnosi del semplice «colpo di sole»

Il 73enne premier tornerà domani alla regolare attività: ma con un device impiantato nel cuore per monitorare la sua salute

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato dimesso dall’ospedale Tel ha-Shomer di Tel Aviv a 24 ore dal ricovero resosi necessario dopo il malore accusato e la caduta in casa a Cesarea occorsi sabato 15 luglio. Il 73enne leader del Likud ha trascorso la notte nel reparto di cardiologia del centro medico Sheba, dove è stato sottoposto a diversi esami e accertamenti, nessuno dei quali avrebbe evidenziato esiti preoccupanti. I medici della struttura hanno tuttavia deciso di impiantare un device nel cuore di Netanyahu per monitorare più da vicino la sua salute in futuro. «La nostra diagnosi, al termine di tutti gli esami sostenuti, compresi quelli di laboratorio, è che la ragione del ricovero sia stata la disidratazione», ha fatto sapere l’ospedale, confermando quanto anticipato dallo stesso premier ieri in un video. Il funzionamento del suo cuore è «completamente normale», hanno aggiunto i medici.


La caduta in casa e i dubbi della stampa

Il 73enne primo ministro aveva perso conoscenza ieri nella sua casa di Cesarea, scivolando a terra e battendo la testa: per questo era stato portato in ospedale, notizia che avevo inquietato Israele per alcune ore, pur arrivando nella giornata di riposo dello Shabbat. Poche ore più tardi, dopo le prime rassicurazioni diffuse dal suo staff, era stato lo stesso Netanyahu a ricostruire quanto accaduto in un video-messaggio dall’ospedale: «Ieri (venerdì, ndr) ero con mia moglie al mare in Galilea: siamo stati al sole, senza cappello e senz’acqua… Non una buona idea», aveva raccontato il premier, ammonendo poi paternamente i suoi concittadini: «Voi non fate come me!». Ma sul fatto che a rendere necessario il ricovero del premier sia stata una semplice disidratazione serpeggia qualche dubbio sui media israeliani, così come sulla gestione della comunicazione di quanto accaduto. «Non so cosa sia successo di preciso al primo ministro, ma i sintomi della disidratazione appaiono abbastanza rapidamente e difficilmente sono ancora visibili 24 ore dopo», ha detto al quotidiano Marariv il neurologo Rafi Carasso, aggiugendo che «se vedo un paziente ricoverato per disidratazione e sono passate già dure ore (dall’accaduto, ndr) mi aspetto sia attaccato ad una macchina ad infusione». Eppure la versione ufficiale del ricovero di Netanyahu fa riferimento solo alla disidratazione. Secondo il canale Kan, poi, tanto nel mondo politico quanto in quello medico serpeggia disagio per la mancanza di trasparenza nella comunicazione dei problemi di salute di Netanyahu. Le informazioni sono state infatti rigidamente centralizzate e fornite dall’ospedale, in pochi stringati comunicati, di concerto con l’ufficio del primo ministro. E né in quelle informative né nel video dello stesso premier si è mai fatto riferimento al malore avuto in casa. Netanyahu, comunque, dovrebbe tornare da domani alla regolare attività, guidando – con un solo giorno di ritardo – la consueta riunione settimanale del governo che presiede.


Leggi anche: