Uk, Nigel Farage grida allo scandalo: «La banca vuole chiudermi i conti per le mie idee politiche». E il governo-Sunak corre ai ripari

L’esecutivo britannico è intervenuto nella controversia tra l’ex leader dell’Ukip e l’istituto bancario che lo ha rimosso dai propri clienti. Ecco cos’è successo

«Tutto questo è sbagliato. A nessuno dovrebbe essere impedito di utilizzare i servizi di base a seconda delle proprie posizioni politiche. La libertà di parola è la pietra angolare della nostra democrazia». Sono le parole del premier britannico Rishi Sunak a seguito dello scandalo esploso nel Regno Unito, dopo che l’ex leader di Ukip e del Brexit Party, Nigel Farage, si è visto chiudere il proprio conto corrente dall’istituto di credito Coutts & Co a causa dei suoi «valori» e delle sue «idee politiche». Sul caso è intervenuto anche Andrew Griffith, Segretario economico del governo al Tesoro, sottolineando che «se i servizi finanziari venissero negati a chiunque eserciti il ​​proprio diritto alla libertà di parola, questo costituirebbe un motivo di grave preoccupazione», perché se da un lato «le imprese hanno il diritto di proteggersi da rischi reali per la loro reputazione, come attività criminali», hanno però anche «il privilegio di avere una licenza bancaria» che «in una democrazia dovrebbe implicare il dovere di non privare del diritto di avere un conto bancario semplicemente perché non si è d’accordo con le opinioni di qualcuno».


Le modifiche ai Principles for Business dell’FCA

Come anticipato dal quotidiano The Telegraph, l’esecutivo britannico ha messo in moto la macchina del ministero del Tesoro con l’obiettivo di stilare delle nuove norme per evitare che le banche possano discriminare i potenziali clienti sulla base del loro pensiero politico e di altri elementi, rafforzando i Principles for Business della Financial Conduct Authority, l’organismo di regolamentazione finanziaria del Regno Unito che ha come obiettivo quello di monitorare e proteggere consumatori, concorrenza e mercati finanziari. Nel caso in cui le banche inglesi non dovessero seguire le nuove norme, correrebbero il rischio di perdere la licenza bancaria.


Le nuove norme

Il nodo cruciale è rappresentato dal punto 6 dei Principles for Business, che prevede che «un’azienda deve prestare la dovuta attenzione agli interessi dei propri clienti e trattarli in modo equo», aggiungendo però delle specifiche tecniche, introducendo esplicitamente anche alla non discriminazione dei clienti sulla base di posizioni politiche. Secondo fonti vicine al dossier sarà inserita anche una clausola per cui gli istituti bancari dovranno dare un preavviso di almeno 3 mesi al cliente, in caso di cessazione del rapporto, in modo tale che il cliente possa fare eventuale ricorso. Le nuove misure dovrebbero essere già annunciate per la giornata di domani, 20 luglio, unitamente alla presentazione del Tesoro delle nuove norme di revisione dei regolamenti dei servizi di pagamento.

Lo scontro tra Nigel Farage e la banca Coutts

Ma da dove nasce lo scandalo? Nei giorni scorsi l’ex leader dell’Ukip, Nigel Farage, ha ottenuto un documento interno di 40 pagine redatto dalla banca Coutts, pubblicato integralmente dal quotidiano Daily Mail, in cui si legge che l’istituto bancario avrebbe voluto non avere tra i propri clienti Farage, e avrebbe utilizzato dettagli relativi alla sua posizione pubblica, incluse le sue idee politiche, per giustificare la cessazione del rapporto bancario. In alcuni passaggi del report presentato al Comitato per il rischio reputazionale della banca Coutts, si afferma che Farage è considerato da molti un «truffatore», con «posizioni xenofobe, scioviniste e razziste», e facendo intendere che una volta che l’ex leader del Brexit Party sarebbe stato suggerito di interrompere il contratto tra banca e il cliente in questione.

I contenuti del dossier di Coutts per il “debanking” di Farage

Nel documento vengono anche menzionate alcune dichiarazioni di Farage sulla Brexit, ma anche l’amicizia che lo lega con l’ex presidente statunitense Donald Trump. Farage spese parole in difesa del tycoon riguardo le accuse sulle presunte molestie sessuali, e nel documento di Coutts si afferma che i commenti di Farage «sono di cattivo gusto e risultano essere sempre più fuori dal contatto con la società, in generale». Nel documento vengono anche menzionati i rapporti dell’ex leader dell’Ukip con con il tennista Novak Djokovic (e le sue posizioni No Vax sui vaccini anti-Covid), così come un retweet di una uscita del comico Ricky Gervais sulle donne trans, nonché i presunti collegamenti di Farage con la Russia.

La replica di Coutts: «Scelta basata su fattori commerciali, reputazionali, legali e normativi»

«Il Comitato non ritiene che continuare a finanziare Nigel Farage sia compatibile con Coutts, date le sue opinioni pubbliche in contrasto con la nostre posizioni inclusive: non si è trattato di una decisione politica, ma di una scelta incentrata sul fattore dell’inclusività». In una sezione del report intitolata “Rischi chiave”, il comitato Coutts sostiene che «i media hanno un’opinione tendenzialmente negativa riguardo Nigel Farage», sostenendo che la sua figura è «di alto profilo e attivamente controversa». Replicando al Telegraph, un portavoce di Coutts ha dichiarato che la possibilità per l’istituto bancario di rispondere è limitata da «obblighi di riservatezza del cliente» e che le decisioni di chiudere i conti «tengono conto di una serie di fattori tra cui l’attuabilità commerciale, considerazioni sulla reputazione e requisiti legali e normativi».

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