Più di 20mila soldati della Wagner uccisi e 40mila quelli feriti. La verità della guerra in Ucraina (che smentisce il Cremlino) secondo Prigozhin

Un canale Telegram, vicino al gruppo paramilitare, pubblica cifre che sono ben lontane da quelle pronunciate dagli uomini di Vladimir Putin

Sono 22.000 i combattenti Wagner uccisi nella guerra in Ucraina, quasi un quarto del numero totale del gruppo paramilitare che ha combattuto nel Paese. A riportarlo è un canale Telegram, affiliato al gruppo Wagner, secondo una analisi che sarebbe stata stilata da Yevgeny Prigozhin stesso. «Un totale di 78.000 combattenti della PMC Wagner hanno partecipato alla missione ucraina», si legge in una dichiarazione pubblicata nella tarda serata di mercoledì sul canale Telegram. «Al momento della cattura di Bakhmut (20 maggio), 22.000 combattenti sono stati uccisi e 40.000 feriti», si legge nella nota. L’intelligence statunitense, questo febbraio, riportava per Wagner 9mila morti su un totale di 30.000 perdite russe sul campo. Gran parte dei decessi si registrano nella battaglia della città orientale di Bakhmut.


I numeri che sembrano smentire il Cremlino

Il mese scorso Prigozhin ha lanciato un ammutinamento contro i vertici militari russi e ha fatto marciare migliaia dei suoi uomini fino a 200 chilometri da Mosca. Il Cremlino è riuscito a fermare il gruppo paramilitare frammentandolo. Con un accordo raggiunto con il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko, ai combattenti della Wagner è stata data la possibilità di deporre le armi, tornare a casa, andare in esilio in Bielorussia o firmare contratti con il ministero della Difesa russo. Secondo quanto sostenuto mercoledì da Vladimir Shamanov, deputato russo e colonnello generale in pensione delle Forze Armate, circa 33.000 wagneriani hanno optato per quest’ultima opzione. Informazione questa che il canale vicino a Prigozhin sembra smentire: «Un totale di 78.000 combattenti della PMC Wagner hanno partecipato alla missione ucraina. Di questi, 49.000 sono prigionieri dei campi. Al momento della cattura di Bakhmut (20 maggio), 22.000 combattenti sono stati uccisi, 40.000 feriti. 25.000 sono vivi e in salute, più i feriti in cura. Di questi, circa 10.000 sono partiti e stanno partendo per la Bielorussia. 15.000 sono già andati in congedo. Non so da dove provengano i 33.000 che sono partiti per l’esercito». «Se tutti quelli che sono stati uccisi e sono in congedo hanno firmato dei contratti – chiude ironica la nota – allora è possibile». Mercoledì scorso, in un messaggio video pubblicato sullo stesso canale Telegram, Prigozhin ha annunciato che le truppe di Wagner non sarebbero tornate a combattere in Ucraina, ma sarebbero rimaste in Bielorussia per addestrare le forze armate locali. Parte dei mercenari potrebbe, nelle prossime settimane, aumentare le squadre attive da anni in Africa, in particolare nel Mali e nella Repubblica Centrafricana.


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