Lo sciopero di Hollywood scombina i piani del Festival di Venezia: salta l’apertura col film di Guadagnino. Ecco come cambia il programma

Gli effetti dell’agitazione degli attori negli Usa travolgono anche le kermesse: a partire da quella del Lido al via il 30 agosto

Sembrava una questione d’interesse, ma tutto sommato lontana, quella dello sciopero degli attori e autori di Hollywood. Sino ad oggi, quando un comunicato ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia ha squarciato il velo sugli effetti a catena che l’inedita agitazione sindacale degli artisti sta iniziando ad avere ed avrà prossimamente in maniera sempre più incisiva su tutta la filiera. Tra poco più di un mese, se ne avrà un assaggio al Lido di Venezia, tradizionale location del Festival del cinema tra i più quotati del mondo. Il film di apertura dell’80esima Mostra, in programma in laguna dal 30 agosto al 9 settembre prossimi, dove essere Challengers di Luca Guadagnino. Non sarà più così, perché la produzione ha ritirato la partecipazione del film alla kermesse, ha fatto sapere la Mostra in una nota ufficiale. Che dà conto del cambio di programma: ad aprire il Festival sarà invece il film Comandante di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino protagonista. La presentazione ufficiale del programma è in programma da parte del direttore Alberto Barbera con il presidente della Biennale Roberto Cicutto è in programma per martedì prossimo, ma a questo punto è lecito attendersi altri cambiamenti a causa dell’impatto dello sciopero di attori e sceneggiatori Usa.


Effetto domino

Secondo quanto riporta La Stampa, la cancellazione di Challengers dal programma del Lido ha a che faro con il fatto che l’intero calendario relativo al film è stato rivisto dalla produzione. La prima mondiale a Venezia il 30 agosto doveva fare da traino all’uscita nelle sale il 15 settembre, che invece slitterà di diversi mesi, «forse addirittura a primavera». E così, sulla scorta delle agitazioni d’oltreoceano, potrebbe avverarsi il disegno più o meno esplicitamente accarezzato da una parte della nuova nomenklatura di governo: quello cioè di un programma della Mostra ben più ricco di film italiani e più povero di film stranieri. Se ne sarà di più nelle prossime settimane.


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