Tajani prova a spegnere le polemiche sul rientro di Zaki in Italia: «Torna come vuole». Il volo slitta di due giorni

L’attivista non avrebbe accettato la soluzione messa a disposizione dal governo, generando qualche malumore. Ma il ministro degli Esteri minimizza: «A noi interessava solo liberarlo»

A meno di 48 ore dalla grazia concessa dal presidente egiziano al-Sisi, il rientro in Italia di Patrick Zaki era diventato terreno di scontro politico. L’attivista avrebbe infatti declinato l’offerta del governo di salire a bordo di un volo speciale messo a disposizione dall’esecutivo. Una decisione che, secondo quanto riferito a Open da fonti della maggioranza, «ha infastidito, e non poco, il governo italiano», mentre è stata applaudita dalle opposizioni e dal portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, sottolinenando che Zaki «ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata», e che «decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza». In serata Antonio Tajani ha provato a smorzare le polemiche: «A noi interessava liberarlo, il governo ha lavorato per quello, poi dopo sono sue scelte. Come vuole tornare, torna in Italia». Il ministro degli Esteri è intervenuto a margine del Giffoni Film Festival ribadendo che si tratta di una «sua scelta»: «Un cittadino egiziano può partire dal suo Paese come vuole, con lo strumento che vuole. Gli era stata offerta la possibilità ma non è un obbligo. Se lui non vuole, è una sua scelta, senza problemi». Tajani, che si è confrontato con l’ambasciata italiana, ha anche confermato che Zaki tornerà con un volo di linea. Ma non più domani, come inizialmente previsto (e sperato) dal 32enne. Sui social, il ragazzo egiziano ha spiegato che i documenti per la revoca del divieto di viaggio verranno completati domenica a mezzogiorno. «C’è un piccolo cambio dei piani, ma stai tranquilla Bologna: arrivo tra un paio di giorni», ha assicurato.


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