Patrick Zaki e le soluzioni del governo per tornare in Italia rifiutate: «Ha paura di compromettersi»

Le proposte dell’ambasciatore e il no dell’attivista. Crosetto: «Ci ha fatto risparmiare»

Non solo voli di stato. L’attivista Patrick Zaki ha rifiutato altre proposte del governo per tornare in Italia. E lo ha fatto per il timore di compromettersi. Anche se la decisione è stata vissuta come uno «sgarbo». Le soluzioni gli erano state offerte dall’ambasciatore italiano al Cairo Michele Quaroni. Mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani prova a smorzare le polemiche: «Torni come vuole». E anche Amnesty International spiega che il cittadino egiziano «è un attivista indipendente». Lui intanto rinvia il volo di linea: sarà in Italia tra domenica e lunedì. Atterrerà a Milano e poi farà tappa a Bologna. Il ministro della Difesa Guido Crosetto intanto usa l’ironia: «Ci ha fatto risparmiare».


L’ambasciatore

Il Corriere della Sera racconta oggi delle soluzioni soluzioni del governo per tornare in Italia rifiutate da Zaki. L’ambasciatore Quaroni gli aveva prima offerto un volo di Stato. Rifiutato perché di solito è il mezzo con cui vengono riportati in Italia le persone rapite all’estero. Zaki invece voleva inviare un messaggio opposto, spiega un retroscena su La Stampa: ovvero quello della sua piena riabilitazione da parte di Al Sisi. La seconda soluzione è stata quella di un accompagnamento diplomatico dedicato. La terza un viaggio con i parenti e gli amici. Ma qui è entrata in scena la photo opportunity. Ovvero l’eventualità di essere accolto all’aeroporto dalle istituzioni italiane. Proprio questo ha spinto il ricercatore a optare per il volo di linea. «La reputazione di un attivista si basa sull’indipendenza da qualsiasi governo», è la spiegazione fornita.


La partenza slittata

Nel frattempo la sua partenza per l’Italia è slittata ancora perché – ha spiegato lui stesso – «i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno». Lo studente – che nel 2020 fu arrestato non appena atterrato all’aeroporto del Cairo – vuole inoltre muoversi in estrema sicurezza. E, prima di partire, vuole assicurarsi «che la mia situazione legale sia chiara al 100%». Ma Zaki non sta nella pelle ed è lui stesso a rassicurare chi lo aspetta: «Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni. Dobbiamo solo aspettare altri due giorni».

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