Israele, riprendono le proteste dopo il via libera alla riforma Netanyahu: manifestanti travolti da un furgoncino vicino Tel Aviv

Tre persone sono rimaste ferite, mentre la polizia ha arrestato oltre 30 dimostranti

Scoppiano le proteste in Israele, soprattutto a Tel Aviv, dopo che il Parlamento israeliano ha dato il via libera al primo mattone della contestata riforma della Giustizia voluta dal governo di Netanyahu. Il provvedimento toglierà ai tribunali la possibilità di vagliare la «ragionevolezza» delle decisioni del governo, e dunque di una Corte Costituzionale che ne vagli la congruità dell’operato. Per settimane, mesi, le piazze del Paese sono state piene di manifestanti, poi temporaneamente le acque si sono calmate quando il governo ha deciso di mettere in stand by il progetto. Oggi, dopo l’ok del Parlamento, sono tornate a riempirsi nonostante i vani tentativi della polizia di disperdere le persone. A Kfar Saba, nei pressi di Tel Aviv, un furgoncino si è lanciato contro un gruppo di manifestanti e li ha travolti. Tre persone sono rimaste ferite, mentre l’automobilista è stato fermato dopo un tentativo di fuga fallito. Si tratta di un ragazzo di 20 anni residente nella regione di Sharon.


Non solo Tel Aviv

Ma non solo Tel Aviv. Anche a Gerusalemme in tantissimi sono scesi in strada contro il governo e si sono diretti di fronte alla sede della Corte Suprema. Qui la polizia ha spruzzato sulla folla un liquido maleodorante con un cannone ad’acqua. Sono in corso proteste anche ad Haifa e a Beer Sheva. Secondo quanto riferisce Haaretz, sono stati arrestati 34 manifestanti in tutto il Paese. Alcuni sono accusati di disturbo dell’ordine pubblico, altri di aver aggredito gli agenti. Nelle scorse ore, Lapid aveva lanciato un messaggio ai dimostranti e alle opposizioni annunciando che domani mattina invieranno alla Corte Suprema una petizione contro «l’abrogazione unilaterale del carattere democratico dello Stato d’Israele».


Foto di copertina: Harretz – Moti Milrod

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