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Per Trump arriva l’incriminazione per l’assalto a Capitol Hill, l’ultima minaccia: «Non ho fatto niente di sbagliato: così distruggono l’America»

Dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e quelle per le carte segrete a Mar-a-Lago, sull'ex presidente potrebbero abbattersi a breve quelle ancora più gravi per l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021

«Una mia incriminazione distruggerebbe ulteriormente gli Stati Uniti». A scriverlo su Truth è Donald Trump, dopo l’incontro fra i suoi legali e il procuratore Jack Smith, nominato per le indagini relative all’ex presidente. Il colloquio tra le parti, definito dallo stesso tycoon «costruttivo», si è svolto dopo che ai suoi avvocati è stato detto di attendersi un’altra incriminazione contro Trump per l’assalto al Congresso del 6 gennaio. Mentre il gran giurì è riunito, Todd Blanche e John Lauro, che lo assistono nell’ambito dell’indagine sul tentativo di rovesciare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020, avrebbero richiesto di vedere i pubblici ministeri del dipartimento di Giustizia proprio nella speranza «di ritardare una possibile incriminazione» che sarebbe «inopportuna – scrive la Cnn – a un mese dal primo dibattito dei candidati repubblicani» in corsa alle presidenziali 2024. «Hanno spiegato nel dettaglio che non ho fatto nulla di sbagliato e che sono stato consigliato da molti legali», si legge nel post di Trump. Non è però ancora chiara la tempistica precisa per queste (nuove) accuse. È probabile che i tempi siano stretti: l’ex presidente ha infatti ricevuto a metà luglio una sorta di avviso di garanzia e solitamente la missiva è seguita da un’incriminazione nel giro di poche settimane.

Per Trump si tratta della terza incriminazione dall’inizio dell’anno, più pesante delle altre, dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e quelle sulle carte segrete a Mar-a-Lago. I capi di accusa di cui dovrà rispondere non sono ancora note. Per il New York Times – che dieci giorni fa ha chiesto ad alcuni esperti di commentare la lettera ricevuta dallo stesso presidente – potrebbero riguardare l’ostruzione di una procedura ufficiale e la cospirazione per frodare gli Stati Uniti. I fatti contestati risalgono 6 gennaio 2021, quando un gruppo di sostenitori di Trump ha assaltato la sede del Congresso a Washington per fermare il processo di certificazione del risultato delle elezioni presidenziale, vinte pochi mesi prima da Joe Biden. Nonostante l’inchiesta che lo vede coinvolto, definita dallo stesso Tycoon «caccia alle streghe», Trump continua a salire nei sondaggi, distanziando sempre più Ron DeSantis, il suo maggiore rivale fra i conservatori, il suo maggiore rivale fra i conversatori. 

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