Si scioglie un ghiacciaio in Svizzera, emergono una scarpa e ramponi: «Sono di un escursionista scomparso nel 1986»

L’uomo era uno scalatore tedesco di 38 anni. A fare la scoperta sono stati alcuni alpinisti lo scorso 12 luglio. La conferma è arrivata con il test del Dna

Lo scioglimento di un ghiacciaio ha riportato alla luce uno scarpone e dei vecchi ramponi di un alpinista tedesco di 38 anni, scomparso nel settembre 1986. Si tratta del ghiacciaio del Teòdulo, in Svizzera. I resti dell’uomo sono stati trovati da alcuni alpinisti, durante un’escursione dello scorso 12 luglio. I medici legali hanno svolto un esame comparato del Dna, in collaborazione con la polizia, che ha permesso il riconoscimento dell’alpinista. Le autorità, riferisce il Guardian, hanno diffuso un comunicato spiegando la vicenda: «Nel settembre 1986, un alpinista tedesco, che all’epoca aveva 38 anni, era stato denunciato come disperso dopo non essere tornato da un’escursione».


I precedenti

Non sono ancora state fornite, però, ulteriori informazioni sull’identità dello scalatore o sulle circostanze specifiche della sua morte. Non è la prima volta che lo scioglimento dei ghiacciai porta alla luce corpi o resti di persone scomparse. 9 anni fa sono stati ritrovati i resti di due soldati austriaci, morti durante la prima guerra mondiale, nelle Alpi italiane nei pressi della località sciistica di Peio, in provincia di Trento. Secondo uno studio del 2022 riportato sempre dal Guardian, i ghiacciai svizzeri hanno perso metà del loro volume tra il 1931 e il 2016 e un ulteriore 12% tra il 2016 e il 2021.


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