Due cacciatori aggrediti da un’orsa con un cucciolo, nuovo caso in Trentino: un ferito nella fuga

Mentre uno dei due cacciatori è stato sbattuto a terra dall’orsa, l’altro è caduto mentre cercava di scappare riportando una contusione al costato

Una coppia di cacciatori è stata aggredita da un’orsa in Trentino, durante un’escursione sulle Giudicarie, zona a nord del Lago di Garda, e uno di loro è rimasto ferito. I due, intorno alle 6 di questa mattina, stavano seguendo il sentiero Mandrel fino alla malga Avalina, a 1.970 metri di quota sopra il paesino di Roncone, quando hanno avuto un incontro ravvicinato con gli animali: una madre e il suo piccolo. Sentendosi probabilmente minacciata dalla presenza dei cacciatori, la madre ha iniziato a inseguire i due giovani, che sono fuggiti gridando. Uno di loro è scivolato lungo il sentiero, cadendo, mentre l’altro si è dapprima arrampicato su un arbusto per poi venire raggiunto dall’orsa che è riuscita ad afferrare una delle ghette (un indumento di cuoio o tessuto che copre la parte superiore delle calzature spesso fino agli stinchi) trascinandolo a terra.


Il dibattito sugli orsi in Trentino

Successivamente, i due animali si sono allontanati lasciando uno dei due cacciatori particolarmente dolorante. Cadendo su una pietra infatti, uno dei due giovani ha rimediato una contusione al costato, riporta Repubblica. Il ragazzo si trova ora sotto osservazione all’ospedale di Tione. Sul luogo è accorsa l’unità cinofila dei forestali che ha effettuato le rilevazioni necessarie a ricostruire la dinamica. L’episodio arriva a pochi mesi dalla morte del podista Andrea Papi sempre in Trentino per mano di un’orsa. Nella regione gli orsi sono circa 100, reintrodotti e riprodottisi grazie a un piano europeo di ripopolamento. Da settimane si trascina un dibattito sul loro destino. Il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti vorrebbe ridurne il numero e abbattere Jj4, l’esemplare ritenuto responsabile della morte di Papi. Quel che è certo, per, ora è che nonostante le numerose ordinanze di abbattimento, l’orsa continuerà a vivere (in cattività in Romania). I provvedimenti sono stati bloccati sia dal Tar che dal Consiglio di Stato.


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