«Vittorio Emanuele gridava “Italiani, vi ammazzo tutti”»: Birgit Hamer e il doc sul Principe e il ragazzo ucciso in Corsica

La sorella di Dirk racconta la notte degli spari e la lotta per far riconoscere la responsabilità del Savoia

«Il documentario di Borromeo, così ricco e documentato, ha per la prima volta svelato cosa accadde davvero la notte in cui mio fratello fu ferito a morte. I testimoni di allora, che mai avevano parlato, hanno raccontato ogni dettaglio, dagli spari alla vergogna dei soccorsi che non arrivavano». Birgit Hamer, sorella di Dirk, racconta così oggi a Repubblica la sua soddisfazione per Il Principe, la docuserie di Netflix su Vittorio Emanuele di Savoia e la morte di suo fratello. «Sull’isola di Cavallo è finita la mia giovinezza», aggiunge nel colloquio con Maria Novella De Luca. E ancora: «Mai così dettagliata è stata la descrizione dell’agonia di Dirk. E i depistaggi, l’occultamento delle prove, fino alla farsa del processo del 1991 in Corte d’Assise a Parigi che “in dubbio pro reo” ha assolto Vittorio Emanuele».


La lotta

«Ho lottato per 45 anni», dice Birgit. «Ho gridato contro l’ingiustizia, ho perso nei tribunali, sono stata denunciata, calunniata, ero Davide contro Golia. Oggi però il mondo intero conosce le colpe di Vittorio Emanuele di Savoia. Quella notte in cui Dirk iniziò a morire e la verità venne gettata nei fondali dell’isola di Cavallo, io ero lì, accanto a lui, nessuno è più riuscito a spegnere la mia voce». Si parla della notte tra il 17 e il 18 agosto 1978. Un proiettile partito dalla carabina di Vittorio Emanuele colpì il ragazzo che allora aveva 19 anni. E ricorda: «Proprio in prigione a Potenza Vittorio Emanuele non sapendo di essere intercettato raccontò al suo compagno di cella di aver “fregato” i giudici francesi e di essere stato lui a sparare il colpo che ferì a morte Dirk. I suoi avvocati smentirono, ma trovammo un video di quella intercettazione. Tutto questo è pubblico. Si dice che chi muore giovane è caro agli Dei. Dirk era un ragazzo puro, un atleta, un pittore. Non può essere dimenticato».


Gli spari e il Principe

Quella notte, ricorda Birgit, «ci fu un primo sparo, poi un secondo durante una colluttazione con Nicky Pende, ex marito di Stefania Sandrelli che aveva provato a fermare Vittorio Emanuele. Uno di quei proiettili colpì Dirk che dormiva nella barca vicina e gli recise l’arteria femorale». Nel suo libro Birgit scrive che ha sentito gridare «Italiani di merda, avete preso il mio Zodiac, vi ammazzo tutti». E l’ammissione di responsabilità: «Il 28 agosto 1978 scrive di suo pugno: “Riconosco la mia responsabilità civile per l’infortunio del 18 agosto 1978 accaduto al signor Hamer”. Documento poi scomparso, ma che i giornalisti fotografarono».

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