La delega fiscale è legge, tutte le novità

Cambierà il sistema tributario italiano. Tutti gli step da raggiungere entro i due anni

La delega fiscale è diventata legge. Il testo, già approvato dal Senato, ha ricevuto il via libera della Camera con 184 voti favorevoli e 85 contrari. Hanno votato a favore tutti i gruppi di maggioranza, contrarie le opposizioni (Pd, M5S, Avs e +Europa) tranne Azione-Iv. «Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale», ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Una riforma strutturale e organica – ha aggiunto – incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia».


Tutti gli obiettivi della delega fiscale

Cambierà il sistema tributario italiano e il governo si impegna, entro i due anni di varare dei decreti legislativi specifici. Il ddl è di 23 articoli. Le aliquote Irpef diventano quattro. Il primo step è passare a tre aliquote, fino all’obiettivo finale della aliquota unica. Ci saranno meno tasse sulle tredicesime, con una agevolazione su straordinari e premi di produttività. Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. Il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull’Irpef e saprà esattamente su quanto deve pagare. Accanto all’aliquota ordinaria (24%) Ires, si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali tramite il superammortamento. Sull’Iva è prevista una revisione per adeguarla alle norme europee. Probabilmente sarà inserita l’Iva zero su prodotti di prima necessità. Ci sarà un graduale superamento dell’Irap, ovvero l’imposta regionale sulle attività produttive. Se si collabora in merito ai reati fiscali saltano le sanzioni tributarie, in particolar modo quelle sulla dichiarazione infedele. Nell’ambito delle ‘cooperative compliance’ (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio è certificato da professionisti qualificati. Per i contribuenti con alti livelli di affidabilità fiscale si rafforzano i premi, compresa la riduzione dei tempi di rimborso. Aumentano anche le forme di pagamento delle tasse: introdotto l’addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico. Ci sarà la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali. E salta l'”automazione” dalla procedura di pignoramento dei conti correnti. La cedolare secca sarà estesa anche ai negozi, a un esercente, una attività d’impresa, o di arti e professioni. Sempre per ridurre i microtributi si va verso l’addio al superbollo per le auto con potenza superiore a 185 chilowatt. Vietata la vendita a distanza di e-cig, e prodotti di inalazione affini. Prevista una revisione delle norme del federalismo fiscale regionale, attribuendo alle regioni le somme a titolo di compartecipazione regionale all’Iva, applicando il principio anche al recupero dell’evasione fiscale.


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