Così la tassa sulle banche fa litigare Giorgia Meloni e Marina Berlusconi: «La Famiglia non ha gradito»

La figlia di Silvio contro la premier: c’è «una certa irritazione» per i profitti Mediolanum. Intanto un sondaggio incorona Pier Silvio

La tassa sugli extraprofitti delle banche fa discutere Giorgia Meloni e Marina Berlusconi? C’è un’incrinatura negli splendidi rapporti tra gli eredi dell’ex premier e l’attuale presidente del consiglio. E in mezzo c’è Mediolanum. Ovvero la banca “costruita intorno a te” dal grande amico di Berlusconi Ennio Doris. Oltre a un testimone d’eccezione: Antonio Tajani. Al ministro degli Esteri del governo Meloni oggi Il Foglio attribuisce un virgolettato ben preciso a proposito del balzello nei confronti degli istituti di credito: «È che la Famiglia non ha gradito». E in quella lettera maiuscola c’è un po’ tutto. Soprattutto, ci sono gli analisti del gruppo Mediolanum. Che stimano un impatto della tassa che si aggirerebbe intorno al 50% degli utili della banca. Con tutto quello che ne consegue in termini di bilanci da chiudere.


La telefonata

All’origine di tutto, spiega il Foglio, c’è una telefonata. Un’altra. Una linea telefonica che tiene in contatto via Paleocapa con Palazzo Chigi. Anche se non si sa se lo squillo sia arrivato davvero. Ma Marina, secondo questa versione, avrebbe suggerito il distinguo al neo segretario nazionale di Forza Italia. E che ha causato «una certa irritazione», sempre secondo Tajani. «Per non colpire la credibilità del sistema Italia la norma dev’essere scritta bene e sarebbe stato meglio fare tutto a mercati chiusi», dice ora il capo della Farnesina. Che nelle scorse ore è tornato a cercare la premier, a chiedere delucidazioni. E che ha ricevuto in risposta proprio il videoGli appunti di Giorgia” con cui Meloni ha rivendicato la bontà dell’operazione. Rinnovando la battaglia contro i “margini ingiusti” delle banche. Intanto in Forza Italia tutti si ritrovano a condividere il malcontento.


Il rapporto tra Marina e Giorgia

Oltre a Giorgio Mulè e Licia Ronzulli c’è anche Alessandro Sorte, fedelissimo di Marta Fascina. D’altro canto il rapporto tra Marina e Giorgia fa parte delle pietre angolari di questo governo. Lo è diventato quando le tensioni tra Fratelli d’Italia e Fi sembravano dover scoppiare. Ovvero dopo le dichiarazioni di Berlusconi su Zelensky e Putin. All’epoca la sintonia tra Marina e Giorgia servì a smorzare le tensioni. Oggi forse potrebbe aumentarle. Anche perché intanto c’è Pier Silvio che scalpita. Starebbe, secondo alcuni parlamentari azzurri, portando avanti un’operazione di “costruzione del personaggio” di cui farebbe parte anche la presenza al derby tra Milan e Monza. E proprio oggi il Corriere della Sera racconta che un sondaggio Winpoll trasmesso dal Tg5 dice che il secondogenito del fondatore di Fi gode della fiducia trasversale di quasi il 50% degli elettori di tutti i partiti.

Il sondaggio su Pier Silvio

E che i telespettatori hanno apprezzato la sua svolta contro il trash a Mediaset. Pier Silvio è visto come l’erede del padre in politica dal 68% di chi vota FI, dal 53% degli elettori di FdI, e del 44% della Lega. «Non sembrava nelle sue corde. Ma dopo la morte del Cavaliere, sembra quasi che in lui si sia fatto forte il desiderio di mostrare quanto valga realmente, che non è solo il “figlio di”…», dicono oggi gli amici. E se Pier Silvio vuole davvero raccogliere l’eredità del padre nel campo più difficile, perché qualcuno in Forza Italia dovrebbe impedirglielo?

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