Azione avverte governo e opposizioni: «Al vertice si parli solo di salario minimo, altrimenti fallisce»

L’ex deputato di Azione, Osvaldo Napoli: «Sarà un’occasione persa per milioni di lavoratori se qualcuno dei partecipanti penserà di trasformare il vertice in una passerella mediatica per accendere polemiche»

Si alzano le tensioni a ridosso del confronto con le opposizioni sulla questione del salario minimo, convocato dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi per le ore 17 di domani, 11 agosto. La premier incontrerà le forze politiche di opposizione (a eccezione di Italia Viva che non sarà presente) per «ascoltare le proposte da loro articolate sul salario minimo» con «spirito di costruttivo rapporto istituzionale», come dichiarato dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Un incontro di apertura da parte del governo, con l’obiettivo di spegnere le polemiche a seguito della decisione della Camera di rinviare di 60 giorni la discussione della proposta di legge sul salario minimo. A rendere più teso il clima pre-vertice è stato il video in cui la presidente del Consiglio ha ribadito la propria contrarietà rispetto alla proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo a 9 euro. La premier ha infatti dichiarato che la proposta di «fissare una cifra minima oraria di retribuzione per tutti potrebbe risultare più basso del minimo contrattuale previsto. Un risultato controproducente». Parole che hanno scatenato dure critiche da parte dell’opposizione e rischiato di far saltare il confronto.


Azione: «No a “varie ed eventuali”»

E quest’oggi, a poche ore dall’incontro, l’ex deputato di Azione, Osvaldo Napoli, tiene il punto: «Il vertice sul salario minimo ha una sua utilità se tutte le parti in causa, governo e opposizioni, sapranno stare sul merito della questione, come chiede Azione. Quindi chi pensa di aprire la voce “varie ed eventuali” per affrontare altri argomenti, De Angelis o altro, sappia che si intesterà il fallimento del vertice perché offrirebbe a Meloni il pretesto per parlare d’altro». Per l’ex deputato «lo stesso discorso vale anche per l’esecutivo», perché «sarebbe un’occasione persa per milioni di lavoratori se qualcuno dei partecipanti penserà di trasformare il vertice in una passerella mediatica per accendere polemiche» e sarebbe meglio «tenere il salario minimo fuori dalla propaganda elettorale per farne un tema di confronto civile fra maggioranza e opposizione. In questo senso potrebbe essere un terreno fertile per sperimentare un costume politico e parlamentare più maturo e meno rissoso». Ma quali sono le voci “varie ed eventuali” a cui fa riferimento Napoli?


Schlein: «Spirito costruttivo, ma non dimentichiamo le affermazioni fatte dal governo in precedenza»

Nei giorni scorsi la leader del Pd, Elly Schlein ha accolto favorevolmente l’apertura del governo, accettando l’invito a Palazzo Chigi. Nel suo discorso la segretaria dem ha osservato però che questo confronto arriva «dopo aver espresso le nostre ragioni per quattro mesi all’interno delle commissioni, nelle audizioni, in Aula e nonostante abbiano scelto in modo grave di votare una sospensiva per rimandare di due mesi la discussione su una misura tanto attesa da 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori che sono poveri anche se lavorano». La segretaria dem ha poi aggiunto che la delegazione del Pd si presenterà a Palazzo Chigi «senza dimenticare le dichiarazioni della maggioranza di questi mesi, a partire dalla presidente del Consiglio che ha definito il salario minimo uno “specchietto per le allodole”, e di chi ha bollato questa misura come “sovietica” o una “forma di assistenzialismo”».

La questione delle affermazioni di De Angelis e la questione ristori per l’alluvione in Emilia-Romagna

E la segretaria del Pd ha dunque concluso: «Noi siamo disponibili a questo confronto a patto che non sia uno specchietto per le allodole e che non sia una sceneggiata agostana fatta sulla pelle di lavoratrici e lavoratori. Il governo ha avuto davanti la nostra proposta in questi mesi ed è su questa che noi cui aspettiamo risposte». E dopo aver accettato l’invito, Elly Schlein ha aggiunto: «Chissà se l’ascolto da parte del governo sarà selettivo o sarà anche sulla nostra richiesta di chiarezza sulle gravi affermazioni fatte da De Angelis sulla strage di Bologna e su cui Meloni non ha ancora detto nulla», ma anche: «Chissà se saranno disponibili all’ascolto su quanto chiediamo, al fianco dei sindaci, delle parti sociali e della Regione Emilia-Romagna, perché nonostante le promesse di ristori al 100% ancora dopo mesi non si è visto un euro».

Le delegazioni

Il confronto con le opposizioni si terrà domani, 11 agosto, alle ore 17. Per il governo saranno presenti, oltre alla premier Meloni, anche i vicepremier Tajani e Salvini, la ministra del Lavoro Calderone e i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Al tavolo, per il Partito democratico si siederà la segretaria Elly Schlein assieme alla responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra. Per il M5s sarà presente l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministra Nunzia Catalfo, attuale coordinatrice del comitato Politiche del lavoro del M5s. Per Azione saranno presenti invece il leader Carlo Calenda e il capogruppo alla Camera, Matteo Richetti. Per +Europa saranno presenti il segretario Riccardo Magi e il deputato Benedetto della Vedova. Per Avs-Sinistra italiana sarà rappresentata dal leader Nicola Fratoianni e dal capogruppo in commissione Lavoro alla Camera, Francesco Mari, e i Verdi dai co-portavoce Angelo Bonelli e Eleonora Evi. 

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