Incendi alle Hawaii, quasi 100 morti sull’isola di Maui. E Biden ora rompe gli indugi: «Ci andrò di persona il prima possibile»

«Non volevo intralciare i soccorsi», ha detto il presidente Usa, provando a frenare le polemiche per la sua assenza dal luogo del disastro

Joe Biden si recherà alle Hawaii. Dopo le polemiche sulla sua assenza, alimentate anche da Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti ha fatto sapere che andrà nel 50esimo Stato Usa a maggioranza Democratica – l’ultimo entrato nella Confederazione a stelle e a strisce – «il prima possibile» per esaminare di persona i danni degli incendi più letali della storia del Paese che hanno provocato la morte al momento accertata di 99 persone. Il numero delle vittime nell’arcipelago tropicale ha superato quello del Camp Fire, l’incendio del 2018 in California, che ha cancellato la piccola città di Paradise dalla mappa e ucciso 86 persone. Ma la conta dei morti è appena iniziata e le autorità prevedono un bilancio finale molto più pesante. Biden, dal canto suo, ha promesso aiuti e sottolineato, durante la visita a una fabbrica nel Wisconsin, di aver immediatamente firmato lo stato di emergenza. La sua mancata presenza alle Hawaii, dove è nato Barack Obama, è stata inoltre giustificata dallo stesso come un modo per «non intralciare i soccorsi», ha detto Biden.


Le polemiche sugli incendi

Ora insieme al numero delle vittime crescono anche le polemiche sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell’emergenza, che hanno portato all’apertura di un’inchiesta ufficiale. Ad essere sotto accusa è la mancata attivazione del sistema di allarme, con 400 sirene (di cui 80 a Maui) rimaste in silenzio mentre il fuoco avanzava. Ma non solo: fino a un anno fa il rischio di roghi del genere, alimentati da tempeste e uragani, era stato classificato «basso». Nonostante le stime siano ancora provvisorie, i danni potrebbero ammontare a 5,5 miliardi di dollari. Quelli dell’ecosistema, invece, sono ancora tutti da calcolare. Lo scorso anno i disastri causati da condizioni meteo estreme, sospinte dal cambiamento climatico, sono stati 18 e sono costati agli Usa circa 165 miliardi di dollari, oltre alla morte di almeno 474 persone. Per questo molti chiedono al presidente degli Stati Uniti di proclamare una «emergenza climatica nazionale».


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