No! La Francia non ha ritirato la riforma delle pensioni dopo le proteste in piazza

Nonostante mesi di violente manifestazioni, la misura non è stata fermata

La scorsa primavera, in tutta la Francia si sono tenute violente manifestazioni per protestare contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. Uno spettacolo al quale ha assistito il mondo intero, con gran parte degli utenti che hanno presto iniziato a fare il tifo per i manifestanti, lodandone la tenacia. «La Francia ha vinto», scrivono alcuni utenti attraverso i social facendo intendere che le proteste abbiano ottenuto il risultato desiderato. Di fatto, la Francia non ha ritirato la riforma delle pensioni dopo le proteste in piazza.

Per chi ha fretta:

  • Sui social è diventato virale un post secondo cui i francesi hanno vinto il braccio di ferro contro Macron in merito alla riforma delle pensioni
  • Ma questa narrazione è semplicemente infondata
  • I fatti hanno in realtà preso una piega ben diversa: nonostante mesi di violente proteste, la riforma non è stata fermata

Analisi

«LA FRANCIA HA VINTO! Uomini in pensione a 62 anni, donne in pensione a 58. VIVA IL CORAGGIO DEL POPOLO FRANCESE!». Questo è quello che si legge in un post condiviso su Facebook, assieme alla didascalia: «UNITI SI VINCE!». La foto ha raccolto quasi ottocento likes, oltre 500 commenti e ben 17mila condivisioni.

Ma la storia in realtà ha seguito un corso ben diverso, e per conoscerlo basta rivolgersi a qualsiasi testata ufficiale. La riforma delle pensioni che mira ad alzare l’età pensionistica da 62 a 64 anni è stata approvata definitivamente lo scorso aprile. Una misura aspramente contestata non solo per il contenuto, ma anche per le modalità di approvazione: il presidente francese Emmanuel Macron, nel timore che in Parlamento non ci fossero i numeri, ha deciso a marzo di porre la questione di fiducia sulla riforma, scavalcando di fatto i deputati e approvando la misura senza il loro voto. E scatenando così la rabbia dentro e soprattutto fuori i palazzi istituzionali. Sono infatti seguite proteste accesissime, andate avanti per diversi mesi: basti pensare che il Primo Maggio, oltre mezzo milione di francesi si sono uniti in corteo a Parigi, sotto una pioggia torrenziale. Il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ha parlato di 291 fermati in tutta la Francia, più di 100 nella capitale. E 108 agenti di polizia sono rimasti feriti, una ventina solo a Parigi. Ma questa compattezza e questa determinazione non sono riuscite a fermare la riforma.

Conclusioni

Il post secondo cui i francesi hanno vinto il braccio di ferro contro Macron in merito alla riforma delle pensioni è semplicemente infondato. I fatti hanno in realtà preso una piega ben diversa: nonostante mesi di violente proteste, la riforma non è stata fermata. Pertanto, la Francia non ha ritirato la riforma delle pensioni dopo le proteste in piazza.

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