L’urlo di Marcell Jacobs oltre il dolore: «Non vengo per partecipare, voglio vincere il Mondiale»

Il campione olimpico dei 100 metri: i guai fisici mi tormentano

Il campione olimpico ed europeo dei 100 metri Marcell Jacobs sta male. I guai fisici lo tormentano dal 2022. In questa stagione ha corso una sola volta. Il suo tempo è il 200esimo al mondo e il 51esimo degli iscritti ai Mondiali. Domani sera, 19 agosto, correrà a Budapest la batteria (semifinale e finale sono domenica). Sulla carta parte da dietro. Il suo è un rientro al buio. Ma il campione in un’intervista a la Repubblica scommette su di sé. «Il mio allenamento sta andando molto bene, ho dato e darò tutto me stesso. Voglio risentire l’adrenalina, respirare per spingermi oltre i miei limiti», dice nel colloquio con Emanuela Audisio. E quando lei dice che è già un successo arrivarci, replica deciso: «Non mi interessa, non vengo per partecipare. Certo non sarà facile, anzi diciamo pure che sarà complicato, ma questo Mondiale lo voglio portare a casa».


La promessa del campione

Jacobs parla dei suoi problemi fisici: «Per tutto maggio non ho potuto allenarmi, è stata una bella botta, fisica, ma soprattutto mentale. Molto frustrante. A Parigi ero incerto, avevo dolori e tensioni, non ci ho dato tanto peso e ho peggiorato la situazione. Questo mi ha fatto capire che dovevo fermarmi. Non riuscivamo ad individuare il problema, c’è voluto tempo per capire che era una lesione al nervo sciatico che mi bloccava anche la schiena. Non potevo né correre né stare seduto sul divano. La fortuna non è mai stata dalla mia parte, ho sempre dovuto costruirmi tutto». Per lui «gli infortuni fanno parte del gioco, ma sono stati davvero troppi. A volte mi chiedo come sarebbe stata la mia carriera se non avessi dovuto fermarmi così spesso».


La serie su Netflix

Nel frattempo sta girando una serie su Netflix: «Sì. La trovo un’ottima idea far vedere cosa fanno gli atleti al di là dei loro 9 secondi e qualcosa. I cento sono la gara più breve del mondo, noi da dentro la vediamo in un certo modo, ma c’è dell’altro. Non sarebbe male riuscire a cambiare estetica, far interessare più persone, creare dei fan». E quando sentirà di nuovo lo sparo «cercherò di non pensare a niente, di svuotare la testa, di non tornare con i pensieri a quello che è stato e a quello che volevo fare. Bisogna essere fluidi, fidarsi dell’allenamento svolto e affidarsi al corpo, lasciarsi andare».

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