Roberto Mancini in Arabia Saudita con 10 «fedelissimi» nello staff, i sospetti sulla trattativa partita già a giugno

Secondo La Gazzetta dello Sport, l’ex ct sarebbe pronto a portare con sé buona parte dello staff di Coverciano che lo aveva affiancato sulla panchina azzurra, prima che la Figc intervenisse

Ora che ha lasciato la panchina della Nazionale italiana, Roberto Mancini prepara le valigie per l’Arabia Saudita, dove lo aspetta un contratto da 60 milioni in due anni e mezzo come nuovo commissario tecnico. E in Arabia Saudita, rivela oggi La Gazzetta dello Sport, Mancini è pronto a portare con sé anche tutti i suoi collaboratori, gli stessi che – stando alla sua versione dei fatti – il presidente della Figc Gabriele Gravina aveva deciso di estromettere dallo staff degli Azzurri. Secondo il quotidiano sportivo, saranno nove i fedelissimi che seguiranno il Mancio nella sua nuova avventura. Si tratta di: Evani, Salsano e Lombardo (staff tecnico), Gagliardi (tattico), Battara (preparatore dei portieri), Scanavino e Donatelli (preparatori atletici), Nuciari e Sandreani (osservatori) e il massaggiatore Agostino, che già lavora in Arabia. A loro si potrebbe aggiungere anche un decimo azzurro, il team manager Lele Oriali, che non ha ancora parlato con la Federcalcio.


Mancini dovrebbe incontrare il suo staff in questi giorni per definire tutti i dettagli e preparare la firma dei contratti. La prossima settimana, saranno gli emissari della famiglia reale saudita ad atterrare a Roma per conoscere il nuovo staff della loro nazionale. In ogni caso, aggiunge oggi La Gazzetta dello Sport, resta qualche dubbio sulla versione offerta da Mancini al momento dell’annuncio del suo addio a Coverciano. Secondo il quotidiano sportivo, i contatti tra l’allenatore e l’Arabia Saudita sarebbero partiti a fine giugno, ben prima che si iniziasse a parlare dell’organigramma della Figc. E in tutte le occasioni precedenti, si ricorda, la Federcalcio aveva assecondato ogni richiesta avanzata da Mancini sui propri collaboratori.


Credits foto: ANSA/Claudio Giovannini

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