Rigore negato in Juve-Bologna, l’Aia ammette: «Errore evidente». Cosa rischia l’arbitro Di Bello

Il contatto in area al 71′ minuto di gioco è stato valutato come non falloso dal direttore di gara, scatenando le proteste della panchina emiliana e un fiume di polemiche sui social

All’indomani di Juventus-Bologna, finita 1-1, continua a far discutere il mancato rigore concesso ai rossoblù per il fallo dello juventino Illing jr. su Ndoye in area di rigore, a due passi dalla linea della porta. A intervenire sulla questione ora è anche l’Aia, l’Associazione italiana arbitri: «Il rigore non concesso al Bologna ieri è un errore evidente, prima dell’arbitro e poi dei due uomini in sala Var. Lo sbaglio è chiaro», ammettono fonti dell’associazione al telefono con l’Ansa. Il contatto in area al 71′ minuto di gioco è stato valutato come non falloso dall’arbitro Marco Di Bello e ha scatenato le proteste della panchina rossoblù.


Nella linea data dal designatore degli arbitri Gianluca Rocchi, è sul direttore di gara che ricade la responsabilità delle scelte. Per questo l’Aia ritiene che il primo a non aver interpretato a dovere la dinamica dell’episodio è proprio Di Bello. Secondo quanto riferisce l’Ansa, è probabile che sia il direttore di gara che i due assistenti alla sala Var – Fourneau e Nasca – vengano fermati per uno o due turni. Nel post-partita di ieri, è stato l’ad del Bologna Claudio Fenucci a usare i toni più duri: «È stato un errore clamoroso, ci è stata tolta una vittoria». Mentre l’allenatore rossoblù Thiago Motta si è limitato al silenzio stampa e a una smorfia piuttosto eloquente.


Credits foto: ANSA/Alessandro Di Marco | Le proteste di Ndoye dopo il mancato rigore concesso al Bologna

Leggi anche: