Manovra, Meloni detta l’agenda: «Via sprechi: sì ai tagli sul cuneo fiscale. Superbonus? La più grande truffa». Via libera al governo nella rete Tim

Nel primo cdm dopo la pausa estiva, il governo si è confrontato sui temi più urgenti (a partire dalla manovra economica)

Legge di bilancio, stati di emergenza, misure per la famiglia e pure gli orsi. C’è un po’ di tutto sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi, 28 agosto, il primo dopo la pausa estiva. «Mi auguro che abbiate trascorso bene le vacanze, e che vi siate riposati abbastanza perché abbiamo tanto lavoro da fare e un’agenda estremamente impegnativa», ha esordito Giorgia Meloni rivolgendosi ai suoi ministri. «Ci aspetta un anno molto impegnativo – ha aggiunto la premier – che culminerà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7. Serve il massimo della compattezza, della determinazione, della concentrazione».


La manovra economica

La prima scadenza su cui il governo deve mettersi al lavoro è il 27 settembre. Entro quella data l’esecutivo dovrà presentare alle Camere la Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza. «È un documento importante che descriverà in che modo vogliamo orientare la nostra azione – ha detto Meloni parlando al Cdm -. Con i disegni di legge collegati alla manovra il Governo può puntare, con un iter accelerato di approvazione, a realizzare riforme organiche». Se è vero che sarà il leghista Giancarlo Giorgetti a doversi occupare del quadro complessivo della manovra economica, oggi la premier ha voluto fissare qualche paletto: «La prossima legge di bilancio dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria. Per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese».


La conferma del taglio del cuneo fiscale

Lo scorso anno, buona parte della manovra economica è servita per far fronte alla crisi energetica. Quest’anno però la situazione è diversa. «È presto per dire, nel dettaglio, il quadro delle misure della prossima legge di bilancio ma il nostro obiettivo è confermare il taglio del cuneo fiscale, che rappresenta un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga dei lavoratori», ha precisato Meloni. Rispetto a un anno fa, «i prezzi dell’energia sono notevolmente più bassi» e, ragiona la premier, ora il governo può permettersi di «incrementare i fondi per le politiche demografiche e la natalità». Un esempio è l’ipotesi di aumentare l’importo dell’assegno unico, un provvedimento che rientra tra gli obiettivi del governo.

L’attacco al Superbonus

Per poter approvare tutte queste misure, il governo deve prima sincerarsi di avere a disposizione abbastanza risorse. «Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità», ha detto Meloni ai suoi. E a proposito di sprechi, nel corso del cdm la premier è tornata ad attaccare il Superbonus 110%: «Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte II, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere amico di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo, si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato».

Via libera alla quota della rete fissa di Tim

Via libera dal Consiglio dei ministri a due provvedimenti su Tim, con un decreto legge a copertura delle risorse e un Dpcm che autorizza il ministero dell’Economia a entrare nella Necto, la società di rete fissa, con una quota di minoranza accanto al fondo americano Kkr. Il Dpcm rende così operativo il memorandum d’intesa del 10 agosto sottoscritto tra Mef e Kkr per presentare un’offerte vincolante al Consiglio di amministrazione di Tim e rilevare quindi il 20% della Necto. Come ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la partecipazione del governo nella società di Tim «sarà di minoranza per un importo massimo di 2 miliardi e 200 milioni, ma è una partecipazione finalizzata ad assicurare comunque l’esercizio di poteri speciali, sostanzialmente la capacità di incidere in termini di strategia di sicurezza su quella che consideriamo un’infrastruttura, la rete Tlc, come decisiva per il futuro del paese». Una decisione difesa da Giorgia Meloni, che ha ribadito la volontà del governo di «assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro».

Salvini e gli orsi

Ma la manovra economica non è l’unico tema finito sul tavolo del consiglio dei ministri. Tra gli altri dossier c’è anche l’introduzione di una indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo ma anche la questione dei grandi carnivori. A portare in cdm quest’ultimo tema è Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha incontrato decine di amministratori locali in Trentino. Il ministro leghista ha consegnato alla premier una lettera dei sindaci che denunciano una convivenza sempre più difficile con animali ritenuti pericolosi e aggressivi. Salvini ha suggerito al governo di lasciare alle province di Trento e Bolzano la possibilità di intervenire per gestire il fenomeno e garantire una convivenza sostenibile e di buonsenso.

Stati di emergenza

Il cdm di oggi è servito anche a deliberare lo stato di emergenza per 12 mesi a causa degli eventi meteorologici che negli ultimi mesi si sono abbattuti su diverse zone d’Italia. In particolare, il governo ha stanziato 9,43 milioni per la Lombardia, 8,33 per il Veneto e 7,75 per il Friuli-Venezia Giulia. Dichiarato lo stato di emergenza anche per i territori delle province di Teramo, Pescara e Chieti, in Abruzzo (4,21 milioni), di Cuneo, in Piemonte (650mila euro) e per le province emiliane colpite dalle alluvioni (4,5 milioni). «Abbiamo accolto le istanze avanzate dai presidenti delle regioni. Le risorse servono a far fronte alle esigenze più immediate», ha detto il ministro Nello Musumeci.

Il dossier migranti

Infine, l’emergenza migranti. Nel corso del cdm, la premier Meloni ha confermato l’elevato numero di sbarchi registrati nelle scorse settimane: «L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte, anche a seguito degli avvenimenti, recenti e meno recenti, nel Sahel, con quantità di arrivi imponenti. È difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene», ha spiegato Meloni. La premier ha rivendicato poi la linea adottata fin qui dal governo: «La direzione intrapresa dal governo è quella giusta».

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