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La manovra «lacrime e sangue» di Meloni e quelle perfette dell’era-M5s, Conte si autopromuove a pieni voti: «Siamo stati dei geni» – Il video

30 Agosto 2023 - 21:38 Redazione
L'ex premier in tv torna ad attaccare a testa bassa il governo e nega qualsiasi errore su Superbonus o Reddito di cittadinanza

È un nuovo attacco a tutto tondo quello che Giuseppe Conte riserva a Giorgia Meloni e al suo esecutivo. Lo fa attraverso i microfoni di Filorosso, la trasmissione di Rai 3 condotta da Manuela Moreno. In un estratto della videointervista andata in onda ieri sera, 29 agosto, pubblicato su YouTube dallo stesso Movimento 5 stelle, l’ex premier incalza il governo attuale per «l’incapacità e la vigliaccheria sulla legge di Bilancio» che si appresta a varare. Sulle manovre approvate dai suoi governi, invece, non mostra alcuna ombra di ripensamento. Anzi, rivendica tutto con spavalderia: «Scusate l’immodestia, ma in confronto a questo governo noi siamo stati dei geni». Tra le altre frecce scagliate contro la leader di Fratelli d’Italia, una riguarda le critiche di Meloni al Superbonus. «È abbastanza grave che una presidente del Consiglio se ne esca con una dichiarazione sconcia e maldestra. La Guardia di finanza, dal novembre 2021 a oggi, ha certificato che le truffe per il Superbonus sono solo lo 0,5% di tutti i bonus edilizi. Ma come se ne può uscire la presidente del Consiglio con queste affermazioni? Veramente Meloni pensa di distrarre tutti così perché adesso deve fare una manovra economica lacrime e sangue e va a cercare nel passato lo strumento per poter giustificare la sua incapacità unita alla vigliaccheria?». All’appello non possono mancare poi nemmeno le accuse all’esecutivo per aver abolito il provvedimento simbolo dei grillini: «Il Movimento 5 stelle soffia sul fuoco delle proteste sul Reddito di cittadinanza? Si sfiora il ridicolo. Se fai la guerra ai poveri non puoi accusare altri di fomentare la rivolta sociale. È il governo ad aver gettato una miccia in una polveriera, ed è stato fatto in maniera consapevole».

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