Salario minimo: Giorgia Meloni propone la mediazione del Cnel. Conte: «Ci sembra una palla lanciata in tribuna». Schlein: «Andiamo avanti con la nostra proposta»

L’incontro è durato due ore. I dubbi delle opposizioni: «Raccoglieremo le firme per la nostra proposta»

«In 60 giorni», il tempo del rinvio della discussione in Parlamento sul salario minimo, si possono «coinvolgere le parti sociali» per arrivare a una proposta di legge da sottoporre a Parlamento e Governo per dare «piena attuazione» all’articolo 36 della Costituzione: «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa». Così, secondo quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni al tavolo con le opposizioni proponendo un percorso con il Cnel per arrivare a una proposta condivisa per i salari. Calenda si dice soddisfatto perché in questo incontro interlocutorio «nessuno ha sbattuto la porta». Ribadisce che verranno comunque raccolte le firme necessarie per sostenere la loro proposta di legge. Fratoianni si è rivelato più negativo parlando del fatto che non è arrivata nessuna proposta alternativa. Anche Giuseppe Conte è un po’ polemico: «Cnel? A noi sembra una palla in tribuna ma ben venga. Non c’è stata però nessuna controproposta». Schlein mantiene una linea rigida, precisa che si manterrà la raccolta firme, che non c’è stata una controproposta alternativa da parte del Governo e che la sede per cui affrontare tale discussione è il Parlamento.


Incontro durato due ore

La presidente del Consiglio ha incontrato le due delegazioni delle opposizioni al governo per un confronto sul salario minimo. All’incontro, durato due ore nella Sala Verde di Palazzo Chigi, erano presenti Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Azione con Carlo Calenda e + Europa. La premier era affiancata dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (collegato in videoconferenza), dalla ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone e dai sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano.  In linea ai retroscena dei giornali riportati stamane Meloni ha posto le sue obiezioni alle proposte sui 9 euro all’ora di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle ed Azione. Non si è presentato all’incontro il leader di Italia Viva Matteo Renzi che non ha condiviso con le altre opposizioni il percorso sul salario minimo. Secondo le prime indiscrezioni riportate da Adnkronos Meloni ha ribadito le sue contrarietà. I leader della minoranza avrebbero replicato punto per punto alle osservazioni della premier ma sostanzialmente non c’è stato alcun avanzamento. Ogni forza politica è rimasta sulle sue posizioni: Pd, M5s, Azione, Avs e Piu’ Europa sono quindi rimaste unite nel sostenere e difendere la proposta unitaria sul Salario minimo, con il minimo di 9 euro lordi all’ora.


Le premesse, il pre-incontro tra Meloni e Fratoianni. I commenti all’arrivo a Chigi

Un paio dei protagonisti dell’incontro si erano visti già prima. Giorgia Meloni e Nicola Fratoianni si sono casualmente trovati sullo stesso volo di linea Brindisi-Roma, entrambi di ritorno dalla Puglia, per un «pre-vertice» a sorpresa che anticipa il summit a palazzo Chigi. «Ora direte che c’è il governo Meloni-Fratoianni…», ha scherzato il segretario nazionale di Sinistra italiana cercando di smentire l’incontro, intercettato dall’Adnkronos. Poco prima delle 17, il leader di Azione Carlo Calenda è arrivato a Palazzo Chigi. «Sono ottimista per natura», ha detto Calenda. Subito dopo è arrivata Elly Schlein: «Li abbiamo costretti a guardare in faccia tre milioni e mezzo di lavoratori poveri – ha detto la segretaria del Pd – Andiamo a sentire le novità del governo sulla nostra proposta. Andiamo a sentire cosa hanno da dirci». «Illustreremo la nostra proposta nei dettagli, in modo che non ci siano più equivoci, abbiamo anche dei grafici». Così il presidente del M5S Giuseppe Conte al suo arrivo a Palazzo Chigi.

Salario Minimo, Schlein: «Meloni non prenda in giro i lavoratori»

La segretaria del Pd Elly Schlein chiede alla premier di non prendere in giro i lavoratori. E dice che nel video in cui Meloni definiva il salario minimo «controproducente» la presidente del Consiglio ha dimostrato di non aver capito la proposta dell’opposizione. «Speriamo stia cambiando idea sulla nostra proposta» ha detto oggi in un’intervista a La Stampa la segretaria del Pd. Per Schlein non c’è il rischio che il Salario livelli le retribuzioni verso il basso: «Al contrario, le livella verso l’alto – commenta -. Perché allarga a tutti la retribuzione complessiva stabilita dai contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi». Il Salario minimo è presente «in 22 Paesi su 27, come la Germania, dove l’ha introdotto, guarda un po’, Angela Merkel. Ha fatto registrare l’immediato innalzamento dei salari di circa il 15 per cento e la crescita dell’occupazione anche tra lavoratori meno qualificati. È necessario anche da noi, per contrastare quel lavoro povero che il governo continua a negare».

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