Perché i pm analizzeranno le chat tra il figlio di Inzaghi e Leonardo Apache La Russa

I due ragazzi sono amici. Nella copia forense si cercano elementi utili all’indagine per violenza sessuale in cui è coinvolto il figlio del numero uno di Palazzo Madama

Stamane La Verità racconta che nei due iPhone consegnati dal ventunenne Leonardo Apache La Russa, accusato di stupro insieme con l’amico ventiquattrenne Tommaso Gilardoni, gli inquirenti stanno cercando elementi utili all’inchiesta. Qualche parola affidata a un amico, qualche dubbio su quello che è successo dal 18 maggio 2023 in poi. Gli uomini della Squadra mobile di Milano, guidata da Marco Calì con l’ausilio della Polizia scientifica, dopo l’estrazione della copia forense del contenuto dei telefonini, hanno iniziato a scandagliare i legami di La Russa Jr. In particolare per gli investigatori «sussiste l’esigenza probatoria di verificare il contenuto delle conversazioni avvenute» con quindici persone con cui l’indagato potrebbe aver discusso della vicenda. Tra queste ci sono i fratelli di Leonardo Apache, Geronimo e Cochis, la mamma Laura (il padre, parlamentare, è escluso dalla ricerca), la ragazza e quattro sue amiche o conoscenti e tre amici stretti di Apache, tra cui spicca il nome di Tommaso Inzaghi, ventiduenne figlio della conduttrice televisiva Alessia Marcuzzi e dell’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, squadra del cuore, tra l’altro, della famiglia La Russa. Inzaghi Jr, che è bene precisare è totalmente estraneo all’inchiesta è molto legato a Leonardo Apache. Probabilmente i due hanno legato molto durante gli studi a Londra, dove il figlio dell’allenatore si è laureato in Media business.


Le parole chiave per trovare chat utili

Si analizzeranno le chat «intercorse a partire dal 18 maggio 2023 e fino al momento del sequestro o della consegna dei dispositivi con le utenze riferibili» con i soggetti «che, come emerso dagli accertamenti investigativi, hanno avuto contatti diretti con gli indagati e con la persona offesa nei giorni 18, 19 maggio 2023». Per farlo gli inquirenti, spiega La Verità, hanno fatto una ricerca mirata utilizzando parole chiave o parti di esse come «stupr», «violenz», «drogat», «denunc», «coca», «roba», «bamb» (bamba è la cocaina, ndr), ma anche i nomi dei ragazzi presenti in casa La Russa la mattina del presunto reato, «Sina» e «Tomm». Intanto anche gli altri due dj della serata trascorsa alla discoteca Apophis di Milano, Luca Valenti e Andrea Picerno, sono stati già sentiti dagli inquirenti come testimoni.


Leggi anche: