Giovanni Allevi, il post di speranza per i fan: «Sto uscendo dall’inferno, un passo alla volta»

L’aggiornamento del musicista sulle sue condizioni di salute: «Mi sento come un reduce, tormentato dalle ferite e dagli incubi»

Torna a farsi sentire Giovanni Allevi e lo fa ancora una volta dai suoi profili social. «Adesso sono come un reduce, tormentato dalle ferite e dagli incubi, ma un passo alla volta, eroicamente, sto uscendo dall’inferno», scrive il musicista nel suo ultimo post pubblicato su Instagram. Nella foto si vede Allevi con indosso una mascherina, impegnato in quella che sembra una sala di riabilitazione. Nel giugno 2022, l’artista ha comunicato pubblicamente di essere affetto da mieloma multiplo, una circostanza che lo ha costretto a lasciare la scena musicale per curarsi. «La mia condizione mi conferma che esiste un mondo fatto di umanità, gentilezza, autenticità e coraggio», aggiunge oggi Allevi senza perdere il suo instancabile ottimismo. E tra i commenti il musicista originario di Ascoli Piceno può contare ancora una volta sull’affetto di fan, amici, colleghi e personaggi del mondo dello spettacolo: Nina Zilli, Antonella Clerici, Orietta Berti e non solo.


Fin dai giorni immediatamente successivi alla diagnosi del tumore, Allevi ha condiviso sui social la sua battaglia, senza nascondere i momenti più difficili e dolorosi. Per esempio quando ha iniziato ad avvertire i primi tremolii alle mani, che gli hanno impedito di suonare il pianoforte. Oppure quando ha raccontato di come la meditazione lo ha aiutato a sopportare il dolore fisico e mentale della malattia. Lo scorso luglio, su qualche sito è circolata la notizia della presunta morte di Allevi. Anche in quel caso è proprio il musicista a battere un colpo e a rassicurare i fan sulle sue condizioni di salute: «Per tutti quelli che hanno letto nelle ultime ore una bufala sulla mia dipartita, voglio assicurare che nonostante io continui a combattere per ritornare presto con voi, sono sicuramente vivo e non ho mai amato così tanto la vita come ora».


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