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Ucraina, perché Elon Musk avrebbe sospeso la connessione internet in Crimea. La mossa «per evitare una escalation nucleare»

Un’esclusiva della CNN sulla biografia del miliardario scritta da Walter Isaacson. Il ceo di X avrebbe spento i satelliti Starlink, utili a Kiev, perché temeva una risposta atomica di Putin

Togliere internet all’Ucraina per evitare che la Russia rispondesse con armi nucleari. Questo è quanto emerge da un’esclusiva della CNN. La testata americana ha pubblicato alcuni estratti della nuova biografia di Elon Musk, dal titolo omonimo, scritta da Walter Isaacson e in uscita il 12 settembre. I fatti che vengono approfonditi fanno riferimento alla concessione del miliardario sudafricano dei satelliti Starlink all’esercito ucraino per le sue operazioni militari. Sul loro utilizzo, nelle prime settimane della guerra scoppiata il 24 febbraio 2022, si sono concentrati inizialmente i dubbi e i timori del ceo di X. Alti funzionari russi avevano agitato lo spauracchio nucleare nel caso di un attacco ucraino in Crimea. Subito dopo, Musk si sarebbe ricreduto fornendo la copertura internet di Starlink a tutto il Paese invaso. Ma torniamo un attimo indietro.


I droni ucraini bloccati

Secondo gli estratti citati dalla CNN, Musk nel 2022 avrebbe interrotto la comunicazione satellitare di Starlink per sventare un attacco di alcuni droni sottomarini ucraini a delle navi russe in Crimea. I droni, imbottiti di esplosivo, dopo aver perso la connettività si sarebbero arenati innocui. Cosa avrebbe convinto il miliardario a bloccare il servizio di rete? Il timore che la Russia rispondesse con un’arma nucleare. Paura alimentata da dei colloqui che avrebbe intrattenuto con alti funzionari russi. Sarebbe stata una “mini Pearl Harbor”, come la definisce lo stesso miliardario, ricordando quando gli Stati Uniti entrarono in guerra dopo il bombardamento giapponese del porto nell’arcipelago delle Hawaii nel 1941. La paura concreta quindi di un escalation che, in questo caso, sarebbe stata mondiale e nucleare. Le previsioni di Musk non si sono avverate e il suo approccio poco dopo è cambiato.


Musk invia i terminali Starlink in Ucraina

«Starlink non è stato concepito per essere coinvolto nelle guerre. Doveva servire a far sì che le persone potessero guardare Netflix», afferma Musk. Questo era l’obiettivo iniziale del sistema di connessione ma poi è arrivata la svolta. Il miliardario ha iniziato a chiedersi quale fosse il suo ruolo: «Come faccio a partecipare a questa guerra?». Per questo sono iniziati i colloqui con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e con i più alti vertici militari e diplomatici: il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il capo di stato maggiore statunitense Mark Milley e l’ambasciatore russo a Washington. A convincere il miliardario della necessità di Starlink era stato anche il coinvolgimento del vice primo ministro Mykhailo Fedorov su Twitter (ora X): «Mentre provi a colonizzare Marte, la Russia prova a invadere l’Ucraina! Mentre i tuoi razzi reintrano con successo dallo Spazio, i razzi russi attaccano i civili ucraini! Ti chiediamo di rendere disponibile Starlink».

Qualche giorno dopo sarebbero arrivati i terminali richiesti che permettevano alla maggior parte del Paese di connettersi ai circa 4.000 satelliti di Musk.

L’annuncio del blocco di Starlink

A poco meno di un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, l’imprenditore era però deciso a bloccare il servizio di connessione. Due erano i problemi: l’idea che gli ucraini si stesse spingendo troppo in là in Crimea e le decine di milioni spesi per finanziare e gestire Starlink. L’indiscrezione era già trapelata dalla CNN a ottobre del 2022. Sebbene il Pentagono fosse pronto a finanziare il costo con 145 milioni di euro come rivela Isaacson, Musk fece dietrofont facendo infuriare Gwynne Shotwell, la presidente di SpaceX. Sempre per l’autore della biografia il patron di X avrebbe raggiunto un accordo con Stati Uniti ed Europa per una nuova commessa di 100 mila nuove antenne paraboliche in Ucraina. Il sistema Starlink continua a rimanere fondamentale per i civili e l’esercito, nonostante questo febbraio si tornasse a parlare di interruzione del servizio. Della scorsa settimana è la notizia che hacker russi stiano cercando di intercettare la rete supportata da Starlink.

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