Per Piantedosi, l’obiettivo è «arrivare a una civiltà in cui le donne siano libere di uscire in minigonna»

Il ministro, intervenendo sul tema della violenza di genere, ha constatato: «Le donne oggi hanno paura di uscire»

I casi di femminicidi e di abusi sessuali, nelle ultime settimane, hanno riportato al centro del dibattito politico il tema della violenza sulle donne. Da Palermo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto nel merito. E ha dichiarato: «L’obiettivo è quello di arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne non debbano avere paura di uscire. Le donne sono libere, come gli uomini, di uscire come vogliono, in minigonna e di non incorrere in situazioni che poi determinano cose spiacevoli». Il titolare del Viminale, nel capoluogo siciliano per la cerimonia di consegna di un bene confiscato, ha aggiunto: «Contro i femminicidi si può fare molto, soprattutto dal punto di vista culturale: è importante parlarne e sono importanti i messaggi come quello inviato dal presidente della Repubblica. Noi perseguiamo e reprimiamo questi reati con la legge e con l’opera delle forze dell’ordine, ma bisogna puntare sempre di più sulla scuola e sui modelli culturali per fare in modo che questo fenomeno sia sempre più estraneo alla nostra civiltà».


A margine dell’evento, Piantedosi si è soffermato anche su un’altra questione che interessa il suo dicastero, quella dei flussi migratori. E ha respinto la ricostruzione secondo cui esistano degli attriti tra i sindaci e il ministero dell’Interno: «Qualche volta ci hanno detto che non abbiamo una pianificazione, ma abbiamo dimostrato che non c’è una sola persona che sia per strada. L’accoglienza dei migranti finora è stata la più soddisfacente possibile in relazione alle difficoltà che esistono dato il flusso imponente e imprevedibile che si è verificato questa estate. Segnalo comunque che le difficoltà esistono in tutto il mondo a causa di un fenomeno epocale: io sono comunque grato ai sindaci. Questa è stata una estate di polemiche, anche un po’ costruite, ma in realtà il ministero è sempre stato dalla stessa parte dei sindaci».


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