Negò la Shoah di fronte agli studenti, archiviato il caso del prof milanese: «Non incitava all’odio razziale»

«Questa è la vostra verità, state gonfiando completamente i numeri», urlò Pietro Marinelli durante la pièce per il Giorno della Memoria

Il gip di Milano ha accolto la richiesta di archiviazione del pm per il caso del professor Pietro Marinelli. Il docente, lo scorso gennaio, aveva interrotto uno spettacolo teatrale in memoria della Shoah perché, a suo dire, gli attori non stavano riportando la verità sulle vittime del genocidio degli ebrei. «Non è storia, ma ideologia. La verità è che 6 milioni di morti li ha avuti la Germania coi bombardamenti», disse il prof. Gli studenti presenti in platea, dopo il fatto, si dissero imbarazzati e andarono a scusarsi con il cast. L’Ansa, oggi 11 settembre, riporta l’interpretazione del pm sull’accaduto: il negazionismo è reato solo se incita all’odio razziale. L’esternazione del professore, è stato accertato, non rientra in una propaganda antisemita sistematica: mai prima di allora, secondo la procura, l’uomo avrebbe pronunciato simili parole in pubblico. Le testimonianze raccolte nel corso delle indagini tra alcuni rappresentanti di classe maggiorenni, colleghi e preside dell’istituto avrebbero infatti condotto la procura ad accertare che il professore né a scuola, nei corridoi, né durante le lezioni avesse mai negato lo Shoah né istigato all’odio razziale. Da qui la richiesta di archiviazione, accolta dal gip.


Leggi anche: