Romania, nuova allerta per lo sconfinamento di droni russi. L’sms del governo ai cittadini dell’Est: «State calmi e rifugiatevi in cantina»

Il governo di Bucarest ha abbassato i toni dopo la denuncia di «violazione del territorio Nato» della scorsa settimana. Ma il problema non è risolto

«State calmi! Cercate riparo nelle cantine o nei rifugi della protezione civile. Se non ne avete nessuno in vicinanza, restate dentro casa, lontani da pareti e finestre». È il testo del messaggio che hanno ricevuto la scorsa notte sul proprio cellulare i residenti di otto villaggi nella zona tra Tulcea e Nufaru, nell’Est della Romania. Mittente: il ministero della Difesa di Bucarest. L’allerta è stata diramata per la «possibile caduta di oggetti dallo spazio aereo circostante». Nei fatti, per il pericolo dello sconfinamento di nuovi detriti di droni russi, dopo che da settimane le forze di Mosca insistono nei bombardamenti sulle zone portuali sul Mar Nero dell’estremo sud-ovest dell’Ucraina. A due passi dal confine romeno, appunto. La scorsa settimana si erano vissute ore di altissima tensione dopo che le autorità avevano dichiarato di aver identificato pezzi di un drone russo sul proprio territorio. Il presidente rumeno Klaus Iohannis aveva definito l’accaduto «completamente inaccettabile», accusando la Russia di aver inflitto «una grave violazione della sovranità e dell’integrità territoriale di un Paese Nato». Frasi che paventavano scenari militari “fuori controllo”, e infatti puntualmente smontate da Bucarest poche ore più tardi, con ogni probabilità dopo nitidi inviti alla cautela da parte dei vertici dell’Alleanza atlantica. Abbassati i toni delle proteste contro i “danni collaterali” dei bombardamenti russi sull’Ucraina, resta però il problema concreto per i residenti della zona interessata. Il ministero della Difesa di Bucarest ha fatto sapere oggi di aver trovato altri pezzi di droni russi per la terza volta nel giro di una settimana. L’allerta diramata ai residenti, rientrata dopo circa 5 ore, è stata accompagnata da una protesta formale recapitata a Mosca. Anche se ai cittadini delle zone di Tulcea e Nufaru il governo ha anche fatto sapere di ritenere i rischi di un’escalation militare «minimi». Ma i residenti della zona da settimane dormono sonni tutt’altro che tranquilli.


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