«Il bisfenolo A (Bpa) è un rischio per milioni di persone», dopo l’allarme dell’Agenzia europea per l’ambiente Bruxelles prepara un regolamento per vietarlo

La sostanza chimica, considerata nociva da diverse istituzioni europee, viene usata nei contenitori alimentari in plastica e metallo

La Commissione europea sta preparando un regolamento per vietare l’uso del bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti, compresi gli imballaggi di plastica e le lattine di alluminio. La decisione dell’esecutivo di Bruxelles arriva dopo l’allarme lanciato dall’Agenzia europea per l’ambiente, che parla di un’esposizione «ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria». Il bisfenolo A, noto con la sigla BPA, è una sostanza chimica utilizzata in contenitori alimentari di plastica e metallo, bottiglie riutilizzabili e tubi dell’acqua potabile. Secondo l’Aea, la sostanza rappresenta «un potenziale rischio per la salute di milioni di persone». Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia Ue per l’Ambiente, ha invitato le istituzioni a «prendere sul serio i risultati della ricerca e intraprendere maggiori azioni per limitare l’esposizione alle sostanze chimiche» potenzialmente dannose.


Il regolamento proposto dalla Commissione

L’appello dell’Aea è stato raccolto dalla Commissione europea, che si è messa al lavoro per preparare un regolamento ad hoc che vieti l’uso del bisfenolo A nei materiali che vengono a contatto con gli alimenti. Dal 2011, la sostanza chimica è vietata nei biberon ma è ancora ampiamente utilizzata nei contenitori per alimenti e bevande. Le nuove regole, fa sapere l’esecutivo comunitario sul proprio sito, saranno presentate nei primi mesi del 2024. Il regolamento mira a raccogliere i risultati raccolti dalle principali agenzie di regolamentazione negli ultimi anni sulle conseguenze nocive della sostanza chimica. Il provvedimento, ancora in fase di stesura, dovrebbe contenere anche una serie di norme per evitare che i produttori sostituiscano il bisfenolo A con altre sostanze che si sono dimostrate altrettanto nocive.


L’allarme delle agenzie Ue

L’Agenzia europea per l’ambiente non è il primo organo dell’Unione europea a lanciare l’allarme sulla nocività del bisfenolo A. Anche l’Echa – l’Agenzia Ue per le sostanze chimiche – ha classificato il bisfenolo A come tossico per la riproduzione. Mentre l’Efsa – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – ha ridotto di 20mila volte la dose quotidiana tollerabile per la sostanza. La ricerca condotta dall’Aea, i cui risultati sono stati diffusi oggi, ha incrociato il nuovo limite fissato dall’Efsa con i risultati di uno studio condotto in undici Paesi europei. I risultati parlano chiaro: quasi il 100% del campione preso in esame era esposto a livelli di bisfenolo A «al di sopra delle soglie di sicurezza per la salute». In realtà, non tutti gli enti di regolamentazione di Bruxelles sono concordi sulla nocività del bisfenolo A. L’agenzia europea per i medicinali, per esempio, ha criticato il parere dell’Efsa. Anche se negli ultimi anni la ricerca scientifica sembra confermare con sempre maggiore certezza i rischi per la salute umana legati all’esposizione al bisfenolo A. «Stiamo assistendo a un cambio di paradigma – precisa Magnus Lofstedt, dell’Agenzia Ue per l’Ambiente -. I nuovi approcci metodologici stanno avvicinando le posizioni».

Credits foto: UNSPLASH/Kim Deachul

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