Giorgia Meloni porta l’emergenza-Lampedusa all’Onu: «Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa»

Non accenna a calare la pressione sull’isola: nella serata di martedì 13 sbarchi nell’arco di un’ora

Non accenna a diminuire la pressione dei flussi migratori che dal Nordafrica spinge verso il Sud dell’Europa. Dalla porta italiana di Lampedusa, l’isola che negli scorsi giorni ha dichiarato lo stato d’emergenza di fronte all’eccezionale ondata, e che domenica ha ricevuto la visita della premier Giorgia Meloni con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Solo questa sera, nell’arco di non più di un’ora, si conta siano stati 13 le imbarcazioni di fortuna giunte in prossimità dell’isola. Molti dei migranti sono stati trasbordati dai barchini alle motovedette della Guardia di finanza. Approfittando delle buone condizioni del mare, le barche avrebbero viaggiato, procedendo parallelamente a gruppi di 4 o 5. Non è ancora chiaro quante centinaia siano i nuovi migranti approdati. L’ennesima prova della straordinaria pressione migratoria che raggiunge Meloni a New York, dove è da poco giunta per partecipare all’Assemblea Generale dell’Onu. E dalla metropoli americana, la premier torna a parlare della questione, mandando un messaggio soprattuto ai partner internazionali: «Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa», ha detto Meloni a margine di una cerimonia al monumento di Cristoforo Colombo, dove ha deposto una corona di fiori. È tempo di «dichiarare guerra ai trafficanti di uomini», ha ribadito ancora una volta dagli Usa la premier.


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