Da Biden a Zelensky, i leader del mondo a New York per l’Assemblea Generale Onu. L’appello di Guterres: «Riformiamo le istituzioni globali» – I video

Il Segretario generale dell’Onu chiede ai leader un «compromesso globale». Domani atteso l’intervento di Giorgia Meloni

«Il mondo è cambiato, le nostre istituzioni no». Al Palazzo di Vetro di New York spetta al segretario António Guterres aprire i lavori della 78esima Assemblea Generale dell’Onu. I temi caldi sul tavolo sono diversi: la guerra in Ucraina, l’emergenza climatica, il futuro dell’Africa. Per far fronte a questi e a tutti gli altri dossier più urgenti, Guterres rivolge ai leader mondiali un appello chiaro: «È riforma o rottura. L’alternativa alla riforma non è lo status quo, ma un’ulteriore frammentazione». Il riferimento è soprattutto alla tanto discussa modifica del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e della possibilità di introdurre nuovi seggi permanenti. «È giunto il momento – ha aggiunto Guterres – di rinnovare le istituzioni multilaterali basate sulle realtà economiche e politiche del 21esimo secolo. Ciò significa riformare il Consiglio di Sicurezza, ridisegnare l’architettura finanziaria internazionale».


Cos’è il Consiglio di sicurezza

Il Consiglio di sicurezza è il più importante organismo dell’Onu, perché è l’unico che può approvare risoluzioni legalmente vincolanti. I membri attuali sono 15, ma sono solo 5 i membri permanenti e con diritto di veto: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. Che questo modello non funzioni più è sotto gli occhi di tutti, come dimostrato, da ultimo, anche dallo stallo cronico del conflitto in Ucraina. Ma al di là della questione del potere di veto, resta il fatto che i Paesi del Sud globale sono di gran lunga sottorappresentati. «Non possiamo affrontare efficacemente i problemi se le istituzioni non riflettono il mondo così com’è. Invece di risolvere i problemi, rischiano di diventare parte del problema – ha aggiunto Guterres dal Palazzo di Vetro -. Ci stiamo avvicinando sempre più a una “grande frattura” nei sistemi economici e finanziari e nelle relazioni commerciali». A parlare di come procede l’iter di una possibile riforma è il presidente americano Joe Biden, uno dei primi leader mondiali a parlare all’Assemblea generale dell’Onu: «L’anno scorso ho detto che supportiamo una riforma per l’espansione del Consiglio di sicurezza. Da allora abbiamo avuto serie consultazioni con molti Stati membri e continueremo a fare la nostra parte per spingere per più riforme».


«La guerra in Ucraina? Un epicentro di orrore»

L’altro grande tema sul tavolo delle Nazioni Unite è la guerra in Ucraina. Oggi al Palazzo di Vetro c’è per la prima volta anche Volodymyr Zelensky nella sua tradizionale maglietta verde militare. È ancora una volta António Guterres a condannare senza mezzi termini l’invasione della Russia, che – ha sottolineato il segretario generale dell’Onu – «ha scatenato un epicentro di orrore e ha gravi implicazioni per tutti». Di fronte ai leader mondiali, Guterres ha lanciato un ennesimo appello per intensificare gli sforzi di mediazione: «Non dobbiamo smettere di lavorare per la pace, una pace giusta in linea con la Carta Onu e il diritto internazionale». Più dura la posizione di Biden, che dal Palazzo di Vetro è tornato ad attaccare il Cremlino: «Solo la Russia porta la responsabilità di questa guerra, solo la Russia ha il potere di mettere fine immediatamente a questa guerra», ha detto il presidente americano appena prima di incassare l’applauso di buona parte degli altri leader mondiali. E poi ha aggiunto: «La Russia crede che il mondo si stancherà e permetterà di brutalizzare l’Ucraina senza conseguenze. Ma vi chiedo questo: se abbandoniamo i principi fondamentali della Carta Onu per placare un aggressore, qualche Stato membro può sentirsi sicuro di essere protetto? – ha chiesto l’inquilino della Casa Bianca nel suo intervento -. La risposta è no. Dobbiamo opporci oggi a questa palese aggressione per scoraggiare altri potenziali aggressori domani».

La necessità di un «compromesso globale»

Che si tratti di trovare un accordo per la riforma del Consiglio di sicurezza o di trovare una soluzione per mettere fine al conflitto in Ucraina, l’appello rivolto da Guterres ai leader mondiali è lo stesso: «È tempo di un compromesso globale. La politica è compromesso, la diplomazia è compromesso, una leadership efficace è compromesso». Sullo sfondo di tutte queste sfide resta poi l’emergenza climatica, definita da Guterres «la minaccia più immediata per il nostro futuro». In questo caso, l’appello del segretario generale dell’Onu è rivolto soprattutto a chi ha i mezzi per finanziare la transizione ecologica ma sta facendo ancora troppo poco: «I paesi del G20 sono responsabili dell’80% delle emissioni di gas serra. Devono guidare», ha scandito Guterres.

Credits foto: EPA/Justin Lane

Credits video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

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