Matteo Messina Denaro, sui social condoglianze e messaggi di vicinanza alla famiglia

Tra gli utenti c’è chi chiede che il «Signore lo perdoni» e chi spera «Riposi in pace e in tranquillità»

Con Matteo Messina Denaro esce di scena l’ultimo esponente della mafia stragista e si chiude la stagione più terrificante di Cosa Nostra. L’ultimo stragista mafioso è morto stanotte –  poco prima delle 2 – all’ospedale de L’Aquila per le conseguenze legate a un tumore al colon al quarto stadio. In queste ore – segnala l’agenzia AdnKronos – sui social sono comparsi diversi messaggi di cordoglio. Tra gli utenti c’è chi chiede che il «Signore lo perdoni» e chi spera: «Riposi in pace e in tranquillità». Decine e decine di messaggi di questo tono comparsi su Facebook dopo la notizia della morte dell’ ultima “primula rossa” di Cosa Nostra: «Condoglianze alla famiglia. Per me un amico d’infanzia poi ognuno di noi fa le sue scelte di vita, comunque non sta a noi giudicare». E poi ancora: «A me dispiace tanto perché io non giudico nessuno se non vedo. A me dispiace tanto sia che è stato preso sia che è morto. Riposa in pace zio Matteo, tranquillo che quasi tutto Castelvetrano è dispiaciuta per la tua morte perché il bene c’è sempre e la morte non si augura a nessuno», scrive un altro utente di Castelvetrano, città che ha dato i natali a Messina Denaro, dove vivono i suoi familiari e dove il boss ha vissuto prima di darsi alla latitanza durata trent’anni e terminata il 16 gennaio 2023.


Il sindaco di Milano Beppe Sala: «Spero la sua figura non venga mitizzata»

Tra i diversi messaggi di condoglianze sui social, vi sono anche reazioni indignate di utenti che, al contrario, credono ci sia il rischio di mitizzare l’ultimo esponente della mafia stragista. E proprio sul rischio di mitizzazione si è espresso anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. «Al di là della pietà cristiana, posso dire che è stato un personaggio tragico nella storia italiana. Spero che queste figure non vengano mai mitizzate e vengano prese nel senso giusto, cioè che sono una sciagura per la nostra società», ha detto Sala a margine della Giornata della Trasparenza organizzata da Città Metropolitana con Libera. La lotta alla mafia secondo il primo cittadino del capoluogo lombardo «non è mai finita e bisogna proseguire, meglio se con alleati forti e convinti e vicini, come Libera, don Ciotti e tutto il mondo che con noi è sempre pronto a combattere la mafia». 


«Troppo tempo da uomo libero e così poco da uomo in prigione»

Messina Denaro se ne è andato a 62 anni e a 9 mesi dall’arresto del 16 gennaio scorso, quando venne fermato in una clinica di Palermo dove si era recato per sottoporsi alla chemioterapia. «Troppo tempo da uomo libero e così poco da uomo in prigione e in mano alla legge», ha commentato su la Repubblica Giuseppe Cimarosa, regista e titolare di un maneggio dove alleva cavalli per il circo equestre. Cimarosa è parente del boss: la mamma Rosa Filardo è, infatti, cugina di primo grado di Messina Denaro, ma da quando il marito Lorenzo (morto nel 2017) iniziò a collaborare con la giustizia ha interrotto qualsiasi rapporto con la famiglia Messina Denaro. Lui, rimasto a Castelvetrano rifiutando il programma di protezione, ha più volte avuto parole di disprezzo nei confronti del boss. «Doveva vivere di più stando in carcere, per riflettere su ciò che ha fatto, sperando che un briciolo di umanità lo accarezzasse facendolo collaborare con la giustizia – ha aggiunto -. Io vivo da uomo onesto e libero nella mia città, Castelvetrano, lui invece è morto da criminale in carcere. Per una volta la giustizia umana e quella divina si sovrappongono», ha concluso Cimarosa. Nel frattempo, la Procura dell’Aquila, di concerto con quella di Palermo, ha disposto l’autopsia sulla salma di Matteo Messina Denaro. 

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