Stefanos Kasselakis nuovo leader della sinistra greca: chi è l’ex banchiere (ed ex armatore) cresciuto negli Usa

L’ex trader di Goldman Sachs, che ha vinto a sorpresa le primarie con il 56,7% dei voti, prenderà il posto di Tsipras alla guida di Syriza

La sinistra greca riparte da Stefanos Kasselakis. Ieri è stato eletto come nuovo leader (outsider) di Syriza, la principale forza di opposizione, con il 56,7% dei voti. Contro ogni aspettativa, il successore di Alexis Tsipras – dimessosi dalla guida del partito a fine giugno dopo l’ennesima batosta elettorale  – ha battuto l’ex ministra del Lavoro, Effie Achtsioglou. Kasselakis è una figura atipica, sicuramente divisiva, per i canoni della sinistra tradizionale greca. Ha 35 anni, è nato in un ricco quartiere di Atene, è un ex trader di Goldman Sachs (la banca che aiutò a mascherare i conti della Grecia). È gay, sposato con un infermiere americano ed è, non da meno, un gran comunicatore sui social. All’età di 14 anni si trasferisce negli Stati Uniti, più precisamente nel Massachusetts. Si laurea in finanza e relazioni internazionali all’università della Pennsylvania. Nel suo curriculum può vantare una collaborazione, come volontario, nella campagna presidenziale di Joe Biden del 2008, quando l’attuale presidente Usa perse le primarie ma fu scelto come vicepresidente da Barack Obama. Nel 2019, l’ingresso in Goldman Sachs a New York e più tardi la scalata nel mondo degli affari come armatore, il settore di suo padre. 


Segni particolari: nessuna esperienza in politica. Si era già candidato con Syriza alle elezioni di giugno, ma in quell’occasione non era stato eletto. Le dimissioni di Tsipras lo hanno, però, convinto a lanciare la sua candidatura alla leadership del partito. Durante l’estiva campagna elettorale, Kasselakis ha più volte fatto riferimento alla sua posizione in Goldman Sachs: «Se non avessi conosciuto il capitalismo dall’interno, se non avessi visto l’ingiustizia del denaro, forse non sarei stato di sinistra», aveva scritto su Facebook. La sua vittoria alle primarie di domenica rappresenta, di fatto, un chiaro bisogno di cambiamento interno al partito. È ancora però presto sapere se sarà in grado di (ri)dare popolarità a Syriza, che dal 31 per cento di quattro anni fa è ora sceso al 18. Ciò che si potrà capire nel breve tempo è, invece, quanto il partito rimarrà unito, evitando, quindi, divisioni e spaccature.


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