Funerali di Napolitano, le lacrime della nipote Sofia: «I gelati a villa Borghese e l’incontro con la regina Elisabetta, è stato un nonno sempre presente» – Il video

Il ricordo della giovane nipote emoziona Piazza di Monte Citorio

Sofia May Napolitano è visibilmente commossa. Suo fratello, Simone, le tiene una mano sulla spalla mentre parla all’Aula di Montecitorio. Il discorso della giovane segue quello di Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito della Repubblica. Ed è più caldo, più informale, zeppo di ricordi: «Quando eravamo piccoli ci scriveva sempre, anche se non sapevamo ancora leggere. Ci veniva a prendere a scuola. Ha sempre trovato il tempo, nonostante i suoi impegni. Condivideva con noi libri e articoli, ma non era accondiscendente», dice Sofia, tra le lacrime. «Giorgio Napolitano era un leader e un politico e un uomo formidabile premuroso e pieno di attenzioni, era sempre presente per noi, ascoltava i nostri problemi in modo partecipe e comprensivo, nonostante fosse già occupato con i problemi del Paese». Ai presenti della cerimonia funebre, ma anche a chi la segue dai maxischermi in piazza o in streaming, da casa, Sofia ricorda i «gelati a Villa Borghese», ma anche le «grandi opportunità» offerte loro dal nonno: «Ci ha accompagnato a concerti, ad iniziative politiche e istituzionali e ci ha presentato a grandi personalità, tra queste la Regina Elisabetta alla quale era particolarmente legato. Ci ha portati a Stromboli e a Capri, luoghi a lui cari, e siamo sempre rimasti colpiti da quanto fosse ammirato ovunque nel mondo e ci siamo sempre sentiti orgogliosi di essere suoi nipoti».


Sofia non trattiene il pianto, e da Piazza di Monte Citorio, dove centinaia di persone seguono in diretta le esequie, parte un applauso. Allora lei continua. E ringrazia il nonno per il tempo dedicato a lei e al fratello Simone. «Ascoltava i nostri problemi in modo partecipe, cercando di offrire sempre una soluzione, nonostante fosse impegnato con i suoi problemi e quelli del nostro Paese. Ci ha insegnato a combattere per i propri ideali, senza curarsi degli ostacoli. I consigli che ci ha dato ci fanno sentire fiduciosi in noi stessi e orgogliosi di essere suoi nipoti. Quando si considerano le responsabilità che ha dovuto sostenere come politico, il fatto che sia stato un nonno così affettuoso e presente è testamento dell’uomo eccezionale che era». Napolitano, nelle vesti di nonno, «ci ha sempre detto che qualunque obiettivo è raggiungibile. Si ricordava tutto ciò che gli dicevamo e i numeri di telefono, ci ha fatto capire che potevamo contare su di lui ogni volta che ne avessimo bisogno e ci ha insegnato a trattare con rispetto chiunque. Ci ha insegnato l’importanza della famiglia e degli amici. Non era mai accondiscendente né insistente. Si è sempre interessato ai nostri interessi, per lui non era importante che carriera scegliessimo purché fossimo felici e appagati». Sofia conclude con un auspicio rivolto a chi l’ascolta: «Spero che voi tutti possiate ricordarlo con lo stesso affetto e la stessa ammirazione che abbiamo per lui». Il suo discorso non è apprezzato solo dalla piazza. Anche Gianni Letta la cita durante il suo intervento: «Brava Sofia per la tua testimonianza».


Leggi anche: