Gérard Depardieu rompe il silenzio sulle accuse di violenza sessuale sul set: «Ecco la mia verità, non sono uno stupratore»

La lettera aperta dell’attore denunciato negli anni da decine di donne che hanno lavorato con lui

L’attore 74enne Gèrard Depardieau rompe il silenzio sulle accuse di violenza sessuale sul set a suo carico. E lo fa con una lettera aperta al quotidiano francese Le Figaro. «Non posso più permettere quello che sento, che leggo su di me da qualche mese. Ma di fronte al tribunale mediatico mi resta soltanto la mia parola», premette l’attore sotto inchiesta che nega di aver violentato donne lungo la sua carriera. «Credevo di potermene fregare ma no, non è così. Tutto questo mi colpisce. Peggio ancora, mi spegne. Oggi non posso più cantare canzoni di Barbara (la celebre artista francese, cantautrice ed attrice, ndr) perché una donna che voleva cantarle con me mi accusa di stupro. Ora vi dico, finalmente, la mia verità», scrive l’attore che più volte si è visto interrompere i suoi spettacoli da attiviste femministe. «Mai, nel modo più assoluto, ho abusato di una donna», dichiara.


La replica alle accuse di Charlotte Arnould

«Una donna è venuta da me una prima volta, con il passo leggero, salendo nella mia stanza di sua volontà. Oggi afferma di essere stata stuprata. C’è tornata una seconda volta. Fra noi non c’è stata mai né costrizione, né violenza, né proteste. Lei voleva cantare con me le canzoni di Barbara al Cirque d’Hiver. Le ho detto di no. E lei mi ha denunciato», è questo uno dei tentativi di spiegazione di Depardieu. La donna, attrice, a cui fa riferimento è Charlotte Arnould, che lo accusò ufficialmente nel 2018. Successivamente, altre 13 donne lo denunciarono sempre per molestia e violenza sessuale sul set.


«Sono stato un provocatore, ma mai un violentatore»

«Forse era sotto l’influenza di qualcuno o qualcosa?», contrattacca oggi Depardieu. Per poi puntualizzare il suo pensiero: «Tutti siamo sotto l’influenza di qualcuno o qualcosa. Io stesso sono influenzato dal mio DNA, dalla famiglia, dalla società, dal denaro, dallo spettacolo, dall’alcool, e dal cinema». Confessa di essere stato «per tutta la vita un provocatore, esagerato, a volte volgare». Ma di fronte alle accuse nessun passo indietro: «Non sono né un violentatore, né un predatore, sono soltanto un uomo, ma sono anche una donna, che canta. E che canta una donna, Barbara. Vedere che a concerti dopo concerti, degli estremisti, senza riguardo, mostrano cartelli calunniosi, sporcare, vandalizzare, interrompere urlando le canzoni di Barbara, questa donna profondamente femminista, significa seppellirla un’altra volta. Ormai, non posso più far sentire la sua voce». Anche di recente, a luglio 2023, un’altra donna aveva rivelato a France Inter di essere stata vittima di molestie da parte dell’attore 74enne quando aveva lavorato con lui come aiuto regista durante le riprese di una serie televisiva che lo vedeva come protagonista.

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