Caso Iolanda Apostolico, il precedente di Giuseppe Cioffi: il giudice del caso Cesaro che partecipò al raduno di Forza Italia

Cioffi era nella terna di giudici che avrebbe dovuto giudicare i due fratelli di Luigi Cesaro, all’epoca parlamentare di Forza Italia

C’è un precedente del caso Iolanda Apostolico (la giudice che ha liberato tre migranti dal Cpr attaccata da Matteo Salvini perché prese parte alla manifestazione sulla Diciotti a Catania nel 2018). È il caso del giudice napoletano Giuseppe Cioffi, che a inizio del 2018 fu al centro di polemiche politiche dopo un articolo di la Repubblica che aveva pubblicato una sua foto di sei mesi prima a Ischia davanti a una convention di Forza Italia in posa con alcune persone fra cui un consigliere provinciale azzurro. La situazione era diametralmente opposta a quella di oggi: le polemiche contro il giudice vennero infatti dal Pd, perché Cioffi era nella terna di giudici che avrebbe dovuto giudicare i due fratelli di Luigi Cesaro, all’epoca parlamentare di Forza Italia. Il magistrato spiegó di non avere partecipato alla convention di Forza Italia, ma solo di avere preso un caffè con vecchi amici nello stesso hotel dove il giorno prima si era tenuta la manifestazione. Venne peró fuori proprio da un post di Facebook di uno dei partecipanti al caffé con il magistrato che la convention di Forza Italia era ancora in corso, ed era falso che si fosse chiusa il giorno prima. In quel caso Cioffi non fu difeso affatto dai colleghi magistrati. Anzi dentro il Csm furono proprio i togati di Area e Unicost a chiedere l’azione disciplinare nei suoi confronti. Il superiore del magistrato gli chiese se non era meglio astenersi nel processo e lui disse di no, non ravvisandone i motivi. Il ministro della Giustizia dell’epoca Andrea Orlando annunció di avere avviato procedimenti preliminari inviando gli ispettori ministeriali a Napoli. Lo stesso Orlando però deve avere cambiato opinione, perché oggi a Un Giorno da pecora ha difeso il giudice Apostolico sostenendo: «I giudici devono esser terzi nel momento in cui decidono non quando discutono di ciò che avviene in un paese. Non devono esser persone prive di opinioni ma prive di condizionamenti quando decidono». Ispezione e pratica del Csm poi finirono con un nulla di fatto.


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