Caso Apostolico, la versione della giudice di Catania sul video della manifestazione: «Lì per evitare scontri»

La magistrata conferma di essere stata presente alla manifestazione che protestava per i migranti trattenuti sulla nave Diciotti. E spiega perché appare nel video pubblicato da Salvini

Era lì per evitare altri scontri durante la manifestazione la giudice Iolanda Apostolico, secondo una ricostruzione che avrebbe fatto la magistrato secondo quanto riporta l’Ansa. Le polemiche contro la magistrata di Catania sono scoppiata dopo che Matteo Salvini ha pubblicato un video in cui Apostolico è presente a una manifestazione del 25 agosto 2018 in cui si invocava lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti. All’epoca Salvini era ministro dell’Interno e vicepremier del governo Conte I e lo stesso ministro ricorda come durante quella manifestazione «la folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla polizia». Secondo la versione di Apostolico, lei era presente a quella manifestazione ponendosi tra le forze dell’ordine e i manifestanti, che sottolinea fossero per lo più di estrazione cattolica e solo per una minoranza esponenti di sinistra. Il suo obiettivo sarebbe stato quindi di evitare contatti tra le due parti, visto che in precedenza c’erano stati scontri.


Nel corso della giornata che l’ha vista sotto accusa, Apostolico «ha lavorato ed è stanca di questa situazione», ha commentato la collega Marisa Acagnino, giudice a Catania che da anni si occupa di immigrazione e che lavora nello stesso ufficio. Apostolico aveva deciso di evitare di «parlare pubblicamente per non alimentare eventuali polemiche». Per lei, ha spiegato Acagniono «parlano i provvedimento giudiziari adottati che si possono impugnare nelle sedi opportune, senza bisogno di attaccare la sua vita privata e la sua famiglia». Le polemiche su Apostolico sono iniziate dopo il provvedimento del 29 settembre scorso, quando non ha convalidato il trattenimento di quattro tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo, in provincia di Ragusa, disattendendo di fatto le prescrizioni del decreto del governo in tema di immigrazione. Una decisione che la premier Giorgia Meloni aveva commentato dicendosi «basita» e contro cui il governo ha già annunciato di valutare il ricorso in Cassazione.


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