Il Fatto e la sentenza per diffamazione a Renzi: «Condannati per averlo chiamato bullo»

Il quotidiano: aveva chiesto 2 milioni di euro di danni

Il Fatto Quotidiano risponde a Matteo Renzi, che ieri aveva annunciato una condanna per diffamazione nei confronti del giornale e del suo direttore Marco Travaglio. Secondo il quotidiano il giudice civile di Firenze ha riconosciuto la correttezza di gran parte degli articoli sul leader di Italia Viva. E ha anche respinto l’ipotesi che Renzi fosse vittima di una “diffamazione a formazione progressiva”, frutto di “un unico disegno criminoso”. Il risarcimento è stato inflitto per gli epiteti. Ovvero, secondo il giudice il quotidiano «ha travalicato il limite della continenza verbale». Attraverso una serie di «invettive». In particolare, Travaglio ha definito Renzi come «bullo, ducetto, cazzaro, mollusco, caso umano, mitomane». Il giudice condanna perché l’epiteto “bullo” è stato usato «troppo spesso», secondo il quotidiano. Infine, il risarcimento. Renzi aveva chiesto due milioni di euro. Il giudice gliene ha riconosciuti 80 mila. Per quanto riguarda le spese legali, la richiesta era di 55 mila euro. Ne sono stati riconosciuti 8.500.


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