Il sommergibile Titan è stato recuperato: «Abbiamo trovato resti umani all’interno»

Dopo quattro mesi dall’implosione, la Guardia costiera statunitense ha riportato a galla i resti del relitto. E intanto le indagini proseguono

Ci sono voluti quasi quattro mesi, ma ora la Guardia costiera statunitense ha scoperto e recuperato i resti del relitto del sommergibile Titan, affondato nell’Atlantico il 18 giugno scorso. Al suo interno, riferisce il servizio stampa del dipartimento, sono stati ritrovati quelli che presumibilmente sono resti umani. «Gli ingegneri della sicurezza della Commissione investigativa sugli incidenti marittimi della Guardia costiera degli Stati Uniti hanno individuato e rimosso i rimanenti relitti del Titan e le prove dal fondo dell’Oceano Atlantico settentrionale», si legge nella nota. La Guardia Costiera ha osservato che gli esperti hanno inviato frammenti al porto «per la catalogazione e l’analisi». La dichiarazione indicava anche che sospetti resti umani erano stati accuratamente recuperati dai rottami del sommergibile e sono stati inviati a centri specialistici. I resti saranno ora analizzati da medici statunitensi mentre continuano le indagini sulla tragedia. La Guardia Costiera ha promesso una conferenza stampa per spiegare cosa ha determinato il malfunzionamento del sommergibile e ha detto che l’indagine servirà a non ripetere più simili tragedie. Lo scorso giugno, le autorità americane hanno condotto una prima spedizione a una profondità di circa 3.800 metri e, anche in quell’occasione, avevano recuperato i primi resti umani. Dalla tragedia dell’implosione, che ha ucciso le cinque persone a bordo del sommergibile, la OceanGate – proprietaria del mini sommergibile – ha fermato ogni attività commerciale. Tra le vittime dell’incidente ad alte profondità c’è anche il ceo dell’azienda Stockton Rush, mentre il co-fondatore Guillermo Söhnlein sembra ora intenzionato a esplorare altre strade. Nei mesi scorsi, dopo la tragedia in cui ha perso la vita il suo collega, ha annunciato che tra i suoi progetti futuri c’è quello di inviare mille persone a vivere in una colonia galleggiante su Venere entro il 2050.


Credits foto: AP


Leggi anche: