Il preside che perde il cellulare e fa perquisire i bambini: il caso a Benevento finito in Parlamento

Alla fine lo aveva lasciato in segreteria. Il sindaco: «Un atto vergognoso»

«Un atto vergognoso e di inaudita gravità». Così il sindaco di San Lorenzo Maggiore (Benevento), Carlo Giuseppe Iannotti, ha bollato la decisione del preside dell’Istituto comprensivo De Blasio di Guardia Sanframondi che – non trovando il suo cellulare – ha fatto ispezionare gli zaini di tutti i bambini. A seguire la vicenda è finita anche in Parlamento con Francesco Maria Rubano (Forza Italia) che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La prima a opporsi al dirigente sarebbe stata proprio una bambina della scuola: «Io il mio zaino non lo apro. Non potete costringermi», ha detto alle maestre incaricate della perquisizione. Ciononostante, l’ispezione a bambine e bambini si è svolta.


La ricostruzione dei fatti

«Il dirigente scolastico, accortosi di non avere con sé il cellulare, ha dubitato della scolaresca sannita ed ha autorizzato che venissero controllati gli zaini dei bambini, in presenza degli stessi, chiedendo che fossero controllati prima quelli dei maschietti – avendo ritenuto di averlo dimenticato nel bagno dei maschi – poi anche delle bambine», ha ricostruito il parlamentare. «Appare evidente – ha aggiunto – che tale azione di verifica si è fondata sul sospetto che i bambini avessero trafugato il cellulare mettendo in atto, in tal modo, un comportamento che di fatto li ha fatti sentire umiliati, ha indignato le famiglie e ha lasciato costernata una comunità intera». Alla fine il preside ha ritrovato il suo cellulare. E non in qualche zaino dei bimbi, ma dove lui stesso lo aveva dimenticato: in segretaria.


«Non è stato un esempio educativo»

Il fatto risale a settembre, ma è emerso solo ora dopo l’intervento del sindaco sulla vicenda. Un comportamento, quelle del dirigente, che per Rubino «non ha certo rappresentato per le bambine e i bambini un esempio educativo e formativo di qualità e, al contrario, ha rappresentato una modalità astiosa e acrimoniosa di agire». Ora il ministro Valditara dovrà valutare se intende intraprendere provvedimenti disciplinari nei confronti del preside o meno.

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