Meloni «incazz… nera», il retroscena dopo la rottura. La promessa sugli altri fuorionda, il ritorno di Giambruno in Tv

Dopo l’autosospensione di sette giorni, il giornalista Mediaset potrebbe tornare a condurre Diario del giorno già la prossima settimana

L’agenda degli impegni di Giorgia Meloni è rimasta sostanzialmente intatta dopo il suo post in cui annuncia la rottura con Andrea Giambruno. E non poteva essere diversamente, vista la gravità degli impegni, primo fra tutti il vertice di pace in Egitto sulla crisi in Medio Oriente. La premier ha deciso di esserci, per quanto l’umore non fosse inevitabilmente dei migliori. Dopo i due bilaterali avuto con il presidente dell’autorità palestinese, Abu Mazen, e il presidente egiziano Al Sisi, Meloni ha incontrato i giornalisti al seguito al Cairo. Ed è stato lì che il linguaggio del corpo e il tono della sua voce sembravano tradire le parole pronunciate dalla premier. Chi le ha chiesto, con mille preamboli precauzionali, un primo commento dopo l’ormai famoso post, ha incassato un’occhiataccia: «Presidente, scusi se chiediamo, non vogliamo infilarci nella sua vita privata…». Meloni fulmina con lo sguardo e risponde secca: «Ecco, bravo». Su come sta lei poi risponde: «Sto bene, sto molto bene, faccio il mio lavoro, come sempre». L’irritazione appare malcelata, ed è sul Corriere che l’inviato Marco Galluzzo raccoglie l’ammissione tra i collaboratori dello staff della premier: «È incazz… nera».


Il complotto che non c’era

Sulle vicenda non sono mancate le ombre di un possibile attacco politico. C’è chi si è immaginato una manovra orchestrata tra le fila di Forza Italia per indebolire la leader di FdI, chi ha pensato a un segnale minaccioso dai vertici di Mediaset. Un’ipotesi che lo stesso testo della premier in qualche modo sembrava alimentare. In particolare per quel passaggio finale rivolto a chi pensava di indebolirla attraverso la sua vita privata. A provare a sgombrare il campo da teorie di complotti e vendette ci ha pensato l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. Lo scorso venerdì ha chiamato la premier per ribadire dispiacere e vicinanza. Ma soprattutto per mettere in chiaro che, dietro la diffusione dei fuorionda a Striscia la notizia non c’era altri se non Antonio Ricci.


La promessa sugli altri fuorionda

È stato lo stesso “padre” di Striscia la notizia a rivendicare la scelta, che apparentemente sarebbe stata presa senza alcuna consultazione preventiva con i vertici Mediaset. È proprio Ricci che racconta di una telefonata di Fedele Confalonieri che lo chiama: «Il re dei rompicoglioni». Ricci ha spiegato di aver deciso di diffondere quei fuorionda come «antidoto alla beatificazione di Giambruno», dopo l’intervista apparsa sul settimanale Chi. Lascia intendere che di altri fuorionda non ce ne sarebbero. Ma anche se ce ne fossero, la promessa fatta da Pier Silvio Berlusconi sarebbe stata quella di toglierli dal suo «frigo» e metterli in congelatore.

Il ritorno di Giambruno

Quale sarà ora il futuro di Giambruno in Mediaset? Dopo le prime voci insistenti su un possibile licenziamento dopo un’indagine interna a Mediaset per violazione del codice etico, lo scenario per il giornalista starebbe cambiando man mano. In attesa che l’azienda prenda una decisione ufficiale, crescono le indiscrezioni che vorrebbero Giambruno già di ritorno alla condizione di Diario del giorno su Rete4 la prossima settimana. Dopo i due servizi con i fuorionda di Striscia la notizia, il giornalista si era autosospeso per sette giorni. Un tempo di decantazione che secondo Dagospia potrebbe essere sufficiente a far calare la pressione sul caso. Nonostante «l’antidoto» di Ricci, che alla fine avrebbe avuto effetto solo sulla vita privata della premier.

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