Spagna, l’indagine su 440mila casi di abusi sessuali nella Chiesa spagnola: 200mila bambini vittime in 50 anni

È durata 15 mesi l’indagine del Difensore civico spagnolo che ha raccolto 8mila interviste

Sono dati che non hanno paragoni quelli che provengono dalla Spagna e forniti dal rapporto della Commissione d’inchiesta indipendente sulle vittime di abusi sessuali nella Chiesa cattolica: 440mila persone, l’1,13% della popolazione maggiorenne del Paese, ha dichiarato di aver subito violenze in ambito ecclesiastico. Lo 0,6% è stato vittima di un prete o di un religioso negli ultimi 50 anni. E quasi la metà dei casi, 200mila, riguarderebbe minori. È il risultato di un’indagine durata 15 mesi e curata dall’istituzione del Difensore civico, una struttura che si occupa della tutela dei diritti fondamentali della persona. Ma tutto è partito grazie a un’inchiesta giornalistica del quotidiano spagnolo El País nata nel 2018. Con questo report la Spagna diventa il Paese che ha la stima ufficiale più aggiornata ed estesa del fenomeno in tutto il mondo.


Cosa dice l’indagine: l’11,7% degli spagnoli è stato abusato prima dei 18 anni

Sono 8mila le persone intervistate, 487 di queste hanno riempito cento pagine di testimonianze di abusi. Il rapporto è lungo 777 pagine e attraverso i diversi capitoli viene fuori un quadro preoccupante. Ángel Gabilondo che guida la struttura del Difensore civico ha dichiarato che le testimonianze raccolte «meritano di essere ascoltate» e perciò ha proposto un fondo di risarcimento statale da spalmare tra le vittime di violenze. Gabilondo ha voluto però rimarcare «il silenzio di chi avrebbe potuto fare di più per prevenire» il fenomeno della pedofilia nella Chiesa e con questo ha spiegato anche come si sono mossi per stilare il report e coinvolgere le istituzioni ecclesiastiche: «Abbiamo scritto a tutti i vescovi: alcuni di loro ci hanno risposto, ci hanno aperto i loro archivi. Altri invece ci hanno rimproverato. Direi una bugia se dicessi che nessuno ha collaborato con noi, o se dicessi che c’è stata una collaborazione straordinaria. Detto questo credo che la Chiesa abbia preso coscienza che lo scandalo maggiore sarebbe quello di non collaborare esplicitamente con una società che vuole sapere la verità». E infatti la Chiesa iberica ha da subito lanciato un segnale, lunedì 30 ottobre la Conferenza episcopale spagnola si riunirà in un’assemblea plenaria straordinaria per discutere e valutare il rapporto pubblicato. Il tema ha incontrato comunque l’interesse della maggior parte degli intervistati. Il 72% infatti sostiene che l’abuso sessuale sia un problema sociale molto grave mentre il 24,4% lo considera comunque piuttosto grave. La maggior parte sottolinea però che non si faccia abbastanza per contrastare il fenomeno e tutelare le persone.


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