Jabalia, la disperazione di un padre che ha perso i figli dopo il bombardamento sul campo profughi – Il video

Hamas ha accusato Israele dell’attacco, mentre l’Idf non ha commentato

Sono decine le persone rimaste uccise nel bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalia, il più grande di Gaza e al Nord della Striscia. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas, citato dai media. «Più di 50 martiri, circa 150 feriti e decine sotto le macerie – ha annunciato – in un odioso attacco che ha colpito una larga area di case nel campo di Jabaliya». Il partito-milizia ha accusato Israele di essere il responsabile del raid, mentre l’esercito israeliano non ha commentato l’attacco. Diversi edifici sono stati distrutti; la popolazione continua a scavare tra le macerie – come testimoniano i video – i familiari dispersi. Il direttore della difesa civile di Gaza, Ahmad al-Kahlout, ai giornalisti davanti un ospedale di Khan Younis nella Striscia, ha inoltre affermato che «il campo profughi è stato completamente distrutto. Il distretto – ha continuato – è stato distrutto da sei bombe di fabbricazione Usa», ha detto citato da al Jazeera. Dopo il bombardamento, Hamas ha inoltre esortato i paesi arabi e musulmani «a prendere una posizione storica e decisiva per fermare i massacri» commessi da Israele, e quello che descrive come un «genocidio» contro il popolo palestinese. Lo riferisce l’emittente televisiva con sede in Qatar, secondo cui in un comunicato l’organizzazione, terroristica per Ue e Usa, ha affermato che «il massacro dell’occupazione terroristica sionista nel campo di Jabalia è tollerato da tutti i paesi, governi e organizzazioni che sostengono questa entità terroristica sionista».


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