Strage di Mestre, nuovi esami sul cuore dell’autista. L’avvocato nega le voci: «Non è stato in ospedale per problemi cardiaci»

Disposta una nuova perizia sul corpo dell’autista che guidava l’autobus precipitato lo scorso 3 ottobre. La procura sospetta che il 40enne avesse avuto in passato problemi cardiaci

Sarebbe stato in ospedale solo a giugno e non problemi cardiaci Alberto Rizzotto, l’autista dell’autobus precipitato a Mestre lo scorso 3 ottobre. L’avvocato della famiglia del quarantenne smentisce le indiscrezioni diffuse dal Gazzettino, secondo cui Rizzotto si sarebbe rivolto in più occasioni al pronto soccorso per problemi cardiaci prima della tragedia in cui sono morte 21 persone, con 15 feriti. L’avvocato Francesco Stilo spiega che «nessun accesso ospedaliero era stato necessario per Rizzotto a causa di ipotetici problemi cardiaci». Il 40enne sarebbe andato in ospedale solo a giugno scorso «per motivi che restano riservati – spiega l’avvocato – ma che nulla hanno a che fare con problemi al cuore e, negli anni precedenti, gli ingressi ospedalieri erano avvenuti per motivi di routine, o per controlli legati alla professione». Finora l’autopsia sul corpo di Rizzotto non aveva fatto emergere tracce di malori. Ieri, 6 novembre, la procura ha affidato l’incarico per nuovi accertamenti al cuore i cui esiti saranno consegnati agli inquirenti in una relazione che sarà consegnata entro il 10 gennaio. «Tutta la documentazione sanitaria è a disposizione della Procura e fa a parte del materiale dell’autopsia che entrerà anche nel nuovo esame al cuore – spiega l’avvocato Stilo – L’unica certezza in attesa degli esami autoptici che Alberto è morto per la frattura del cranio che si è verificata con lo schianto dell’autobus al suolo».


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