È nata la Commissione d’inchiesta sul Covid ed è già polemica. Pd e M5S: «Sarà usata per meri fini politici»

Boccia: «Coloro che vogliono la commissione d’inchiesta sul Covid sono gli stessi che allora pensavano che novax e complottisti fossero dalla parte giusta della storia»

Oggi il Senato ha dato semaforo verde alla creazione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria per il Covid e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2. I sì sono stati 94, i contrari 64, nessun astenuto. Ora la palla passa Montecitorio perché sul ddl che istituisce il nuovo progetto ci sono state modifiche in commissione Affari sociali, mentre in aula gli emendamenti sono stati tutti respinti.


Da Boccia (Pd) a Castellone (M5s): le opposizioni insorgono

«Oggi la verità è che coloro che vogliono la commissione d’inchiesta sul Covid sono gli stessi che allora pensavano che novax e complottisti fossero dalla parte giusta della storia. E ora vogliono usare la commissione come una clava per meri motivi politici. Da quel 23 febbraio 2020 abbiamo varato 14 decreti per l’emergenza», dichiara in una lunga dichiarazione di voto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. «Ricordo – ha aggiunto – che la destra ha votato sempre contro. Ha votato contro i ristori. Ristori e ammortizzatori sociali che sono arrivati a tutti. Le regioni? Ci chiedevano di trovare respiratori e mascherine che non c’erano e che loro non avevano. Perché la privatizzazione selvaggia della sanità aveva smontato la prevenzione territoriale e non c’erano gli strumenti di protezione individuale. Anche nella ricca Lombardia, indicata come modello. Il governo è sempre stato in contatto quotidiano con le regioni. Sempre, per tre mesi e mezzo. Ma noi abbiamo difeso il diritto alla salute, anche contro le ragioni legittime dell’economia. Noi chiedevamo di chiudere mentre la destra chiedeva di aprire tutto».


«Siamo diventati un modello per la comunità internazionale. Le debolezze del nostro Ssn sono apparse da subito chiarissime: definanziamento, lezione non imparata visto che si continua a tagliare in sanità, tetto all’assunzione di personale, filtro territoriale inesistente e disomogeneità nella gestione della sanità, che è un danno, ma questa maggioranza la aumenta con l’autonomia differenziata», scrive in una nota la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, Senatrice del Movimento 5 Stelle, intervenuta in Aula. «Una maggioranza – prosegue Castellone – che è brava a speculare sulle tragedie: ricordo le piazze usate come palchi e affollate di negazionisti che gridavano alla dittatura sanitaria. O queste Aule, usate come teatri per trasfigurarsi quando inveivano contro il Presidente del Consiglio chiamandolo criminale. Oggi continuano a esercitare quest’arte teatrale con una vera e propria farsa, mettendo su un tribunale politico, come ammesso da loro stessi».

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