Riccardo Muti, la sfuriata sui Maneskin: «Si parla di loro mentre bruciamo i ponti con la cultura italiana»

Il maestro d’orchestra si lamenta del grande spazio concesso dai media a «rapper e Maneskin», mentre secondo lui si trascura il vero patrimonio culturale italiano

Non sarebbe un buon periodo quello che sta vivendo la cultura italiana secondo Riccardo Muti, che ha commentato con pessimismo la stagione in corso. «La cultura nel nostro Paese – ha detto il maestro d’orchestra – sta attraversando un periodo ancora più drammatico verso il basso». Ad amareggiare Muti in particolare sarebbe la grande attenzione che i media riservano a quelli che definisce «rapper», dopo che nell’ultimo periodo per esempio è stato arrestato il trapper Shiva accusato di tentato omicidio dopo un agguato subito fuori dal suo studio di registrazione. E il maestro pare avercela anche con i Maneskin, anche loro preferiti dai mezzi di informazione rispetto a quel che invece, secondo lui, meriterebbe più attenzione nel panorama culturale. Per esempio la vicenda della casa di Lorenzo Da Ponte, celebre librettista di opere come Don Giovanni, Così fan tutte e Le nozze di Figaro di Mozart: «Uno scrittore e poeta che dovrebbe essere studiato al liceo». E invece di Da Ponte non se ne parla, commenta amareggiato Muti, soprattutto ora che è in corso «una vergogna», a proposito della casa del compositore a Vittorio Veneto trascurata come altre eccellenze del patrimonio culturale italiano. «E non parliamo della casa di Paesiello o di Verdi. Stiamo bruciando i ponti con la cultura italiana. E i media – dice il maestro – ci parlano dei rapper, dei Maneskin o Maneskot». Lo sfogo di Muti è arrivato durante la presentazione dei prossimi appuntamenti della sua Muti Italian opera Academy, il progetto rivolto a giovani musicisti che si esibiranno a novembre alla Fondazione Prada a Milano. Proprio a Miuccia Prada e al marito Maurizio Bertelli il direttore emerito della Chicago Philarmonic Orchestra ha espresso il suo «doveroso ringraziamento. È un ringraziamento dal mondo della cultura, di cui siete fra i pochi sostenitori».


Leggi anche: