Pino Insegno fuori da L’Eredità, il manager: «Fosse stato amico di Meloni non gliel’avrebbero tolto. Lo stipendio? Prende meno di Amadeus»

L’annuncio di Diego Righini sul futuro del conduttore Rai: «Potrebbe condurre I Soliti Ignoti da gennaio»

Ora che la poltrona di conduttore de L’Eredità è saltata, Pino Insegno è alla ricerca di un nuovo posto in Rai. Quale? È il suo manager Diego Righini a spiegarlo: «Abbiamo incontrato oggi la Rai, che ci ha confermato la scelta di non far condurre L’Eredità a Pino Insegno, proponendoci delle alternative in cambio: un programma da definire da gennaio a giungo 2024 e poi Reazione a catena da giugno a dicembre 2024. Noi potremmo accettare di non fare L’Eredità, ma dobbiamo capire cosa farà Pino da gennaio a maggio», ha precisato Righini all’Ansa. Pino Insegno, alla guida de Il Mercante in Fiera fino al 18 dicembre, ha un contratto con viale Mazzini fino a luglio 2025. E nel documento pare sia specificata la conduzione de Il Mercante in Fiera, L’eredità o programmi similari. In caso dovesse finire a condurre Reazione a catena, per Insegno si tratterebbe di un ritorno. «Pino lo ha condotto per quattro anni realizzando il 34% di share, con risultati record, dimostrando di essere il conduttore più valido della Rai, mentre oggi Liorni fa il 24%», ricorda il suo manager.


L’ipotesi “Soliti ignoti”

E pare che a prendere il posto di Insinna a L’Eredità possa essere proprio Marco Liorni, attuale conduttore del game show di Rai Uno, e tra i candidati a sostituirlo. Per quanto riguarda Pino Insegno, invece, il suo manager ha un’altra idea: «Abbiamo proposto di far condurre a Pino I soliti ignoti da gennaio, anche perché il marketing Rai ha consigliato di non sovraesporre Amadeus e ci rifletteranno. Devono decidere cosa offrirgli. Penso, ad esempio, a una striscia legata a un talk serale. Lo prevede il contratto che abbia una conduzione in quella fascia». Per quanto riguarda la decisione di viale Mazzini sulla conduzione de L’Eredità, Righini parla di un atteggiamento poco professionale da parte della dirigenza. «Si è generata una polemica inutilmente, bastava parlare prima con noi. C’è stato un accanimento nei suoi confronti. Se fossimo amici di Meloni nessuno ci avrebbe tolto L’eredità», precisa il manager di Insegno. E poi ancora: «La verità è che non vogliono che occupiamo lo spazio di altri, perché questo significherebbe confrontare il suo share con quello di Liorni e Amadeus. Chi li gestisce, cioè Lucio Presta, non lo vuole».


Le polemiche sullo stipendio

Al di là di quale sarà il suo ruolo nei prossimi mesi, c’è un’altra polemica che impazza in queste ore: quanto guadagna Pino Insegno in Rai? A chiederlo è Dario Carotenuto, capogruppo M5s in commissione di vigilanza Rai: «Che tipo di contratto hanno fatto a Insegno per garantirgli di essere pagato pur non lavorando? Giorgia Meloni ha cancellato il reddito di cittadinanza e poi si scopre che usa la Rai per garantire cifre da capogiro ai suoi amici anche se restano sul divano? Ma davvero siamo arrivati a questo?», chiede Carotenuto. Anche in questo caso è il manager Diego Righini a rispondere: «Le polemiche sul suo stipendio? I politici hanno i luoghi opportuni per chiederlo, noi non rispondiamo. Di sicuro guadagna meno di Amadeus».

Credits foto: ANSA/Maurizio Brambatti

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