Gaza, il direttore dell’ospedale Al Shifa: «Pronti a evacuare se Israele lo permette». La Casa Bianca: «Negoziati in corso per uno scambio di prigionieri». Ma Hamas frena

Anche il premier israeliano Netanyahu parla di un possibile accordo sugli ostaggi

Forse c’è una soluzione per l’ospedale Al-Shifa di Gaza. Mohammad Abu Salmiya, direttore della struttura, ha dichiarato che il personale medico e i pazienti sono pronti a evacuare se Israele lo permetterà. Le parole del medico sono state trasmesse a Radio Ashams a Nazareth e sono rimbalzate sulle testate israeliane. Nell’ospedale sono presenti oltre 700 pazienti, comprese persone in dialisi e feriti. Presenti anche tre morti e altri quattro decessi avvenuti per la mancanza di ossigeno.


Il rebus degli ostaggi

Potrebbe essere vicina a una svolta la trattativa tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi catturati il 7 ottobre scorso e tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza. A rivelarlo è Nbc, che cita un funzionario dell’amministrazione di Joe Biden. Secondo l’emittente americana, sarebbe stato trovato un accordo tra le due parti per liberare circa 80 donne e bambini israeliani in cambio di donne e adolescenti palestinesi detenuti in Israele. Una indiscrezione che ha confermato anche il premier israeliano stesso Benjamin Netanyahu. Secondo la fonte della Casa Bianca, gli Stati Uniti starebbero esplorando anche altre opzioni, precisando che non c’è alcuna certezza che qualsiasi accordo proposto abbia successo. Intervistato dalla Cnn, il consigliere Usa per la sicurezza nazionale Jake Sullivan non ha confermato il raggiungimento dell’accordo, ma ha detto che «ci sono negoziazioni in corso sugli ostaggi, che vedono coinvolti gli israeliani, il Qatar e anche l’Egitto». Poco più tardi, arriva anche il commento di Hamas. I miliziani palestinesi, scrive la Reuters, hanno deciso di sospendere i negoziati a causa della situazione all’ospedale Al Shifa, a Gaza, preso di mira dagli attacchi dell’esercito di Tel Aviv.


Scholz: «Sono contrario al cessate il fuoco immediato a Gaza»

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è contrario ad un cessate il fuoco «immediato» fra Israele e Hamas a Gaza. «Ammetto tranquillamente che non penso che gli appelli per un immediato cessate il fuoco o per una lunga pausa (nei combattimenti), che sono poi più o meno la stessa cosa, siano giusti. Perché questo significherebbe per Israele lasciare a Hamas la possibilità di rimpiazzare o di ottenere nuovi missili», ha dichiarato.

L’evacuazione dell’ospedale di Al Shifa

Intanto la guerra sul campo continua. Questa mattina l’esercito israeliano ha dichiarato che nelle prossime 24 ore aiuterà l’evacuazione dall’ospedale di Gaza, l’Al Shifa, il più grande della città, a cominciare dai neonati che si trovano ricoverati. Il portavoce militare Daniel Hagari ha riferito che lo staff dell’ospedale ha chiesto aiuto: «Aiuteremo i bambini del reparto pediatrico a raggiungere un ospedale più sicuro. Fornirermo l’assistenza necessaria». L’Ong Physicians for Human Rights Israel ha denunciato la morte di due neonati prematuri, dopo il blackout nell’ospedale, rimasto da ieri 11 novembre senza energia elettrica e collegamento internet. «A causa della mancanza di energia elettrica – spiega l’org – possiamo segnalare che il reparto di terapia intensiva neonata ha smesso di funzionare. Due bambini prematuri sono morti e c’è il rischio reale per la vita di altri 37 neonati prematuri». Stando al ministero della Sanità di Gaza sotto il controllo di Hamas, nell’ospedale ci sarebbero ancora 1.500 pazienti, insieme ad altrettanti operatori sanitari e 20mila persone che lì dentro avrebbero trovato rifugio.

Hamas: «Distrutto un edificio dell’ospedale»

Il viceministro alla Sanità di Hamas ha affermato che un attacco israeliano ha distrutto un edificio dell’ospedale Shifa. Si tratta dell’ala della struttura che si occupa di malattie cardiache. Membri dell’Ong Medici senza frontiere hanno avvertito che c’è il concreto rischio che «questi ospedali diventino un obitorio». L’esercito israeliano ha ribadito intanto che l’ospelda Al-Shifa non è circondato. Come riporta Haaretz, il portavoce Hagari ha confermato: «Stiamo combattendo con terroristi che scelgono di combattere proprio accanto all’ospedale. Abbiamo controllato i nostri sistemi e ancora una volta si è trattato di un lancio di un razzo andato male da parte di organizzazioni terroristiche nella Striscia. Hamas sta commettendo un crimine di guerra usando gli ospedali» per proteggersi.

Credits foto: EPA/Haitham Imad | Un edificio distrutto da un raid aereo israeliano a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza (12 novembre 2023)

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