Israele, le famiglie degli ostaggi non vogliono la legge sulla pena di morte: «Vi prego non capitalizzate sopra il nostro dolore» – Il video

Il comitato delle vittime del 7 ottobre chiede durante una seduta alla Knesset che non si prosegua sul tema per non compromettere la trattativa con Hamas

Oggi in Israele si discute della pena di morte, nella commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, su iniziativa del partito di estrema destra “Potere ebraico”. Un dibattimento che però ha messo in allarme le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas. Le famiglie delle vittime del 7 ottobre chiedono un rinvio della seduta per non compromettere le trattative con i rapitori. «Mettete a repentaglio le vite dei nostri congiunti» hanno denunciato le famiglie. L’udienza è stata convocata per preparare alla prima lettura una bozza di legge presentata a marzo.


Quasi in lacrime, Gil Dikman – che ha perso una zia nell’attacco del 7 ottobre, mentre suo cugino con la moglie sono ostaggi nella Striscia di Gaza- si è rivolto al ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. «Ti imploro di non capitalizzare la nostra sofferenza, Siate con noi dalla parte della vita e non dalla parte della morte», ha dichiarato. La seduta, nonostante le proteste del comitato, continua.


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