Sondaggi, uno studente su due pensa che il governo di Israele si comporti con i palestinesi come i nazisti con gli ebrei

La ricerca dell’istituto Cattaneo in tre università sull’antisemitismo

Quasi uno studente universitario su due pensa che «il governo israeliano si comporta con i palestinesi come i nazisti con gli ebrei». Il dato emerge da una ricerca dell’Istituto Cattaneo raccontata oggi dal Corriere della Sera. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con il dipartimento di statistica dell’università di Padova e ha raccolto i numeri di tre grandi atenei: Milano Bicocca, Bologna e Padova. L’indagine è stata condotta tra settembre e ottobre. 2.579 studenti sono stati sentiti. Nel questionario si distinguono tre temi che riguardano l’antisemitismo. Il primo è il modello classico, quello che vede gli ebrei a capo di una cospirazione mondiale attuata con l’aiuto della grande finanza. Un secondo modello è quello che li accusa di doppia lealtà e che li rappresenta come un corpo estraneo nella società. Il terzo è quello che ridimensiona la portata della Shoah.


L’indagine

Per il 14% degli intervistati gli ebrei controllano il mondo della comunicazione. Una percentuale che aumenta al 18% per chi è di centrodestra. Mentre per il 30% del campione gli ebrei «sono più leali con Israele che con il paese di appartenenza». Il 33% dice che gli ebrei preferiscono frequentare i membri del loro gruppo piuttosto che gli altri. Infine, c’è quel 46% secondo il quale «il governo israeliano si comporta con i palestinesi come si comportarono i nazisti con gli ebrei». Il parallelo raccoglie ampi consensi a sinistra: il 59,7% sottoscriverebbe l’affermazione. E si avvicina al 70% nei primi giorni della crisi dopo l’attacco di Hamas ad Israele.


L’evoluzione

«Ciò che ci ha colpito è che il dato sul paragone con la Germania nazista cresce in modo sensibile soprattutto a sinistra dopo il 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas, e non dopo il 17, come ci aspettavamo, dopo l’esplosione dell’ospedale di Gaza», dice Asher Colombo, presidente dell’Istituto Cattaneo. «Si tratta di una indagine irripetibile, perché abbiamo potuto fotografare l’evoluzione prima e dopo il 7 ottobre. Avevamo già intervistato oltre mille persone nei primi giorni», aggiunge. E conclude: «È significativo che le percentuali più alte di adesioni a modelli antisemiti si registrano nelle fasce di studenti con votazioni più basse alla maturità o che leggono meno libri. Ciò significa che la scuola e l’istruzione più in generale possono fare molto per combattere alcuni tipi di pregiudizi».

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